F.I.A.T. voluntas tua
Creato il 29 novembre 2011 da Wanderer
@Inneres_Auge
Dedicato a tutti gli operai della fabbrica automobilistica più grande più grande del paese. Dedicato ai familiari delle vittime (perché secondo chi fa quel genere di mestiere è una vittima di un sistema massacrante), a chi è in pensione, a chi è in cassainteghrazione o in mobilità. Dedicatto a chi come me ha imparato a guidare sulla vecchia Punto, l'auto che ti lascia una volta si e l'altra pure, il cambio in mano. Dedicato a chi come me ha fatto i testacoda nei campi coltivati tentando di fare una curva appena accennata. Dedicato a chi come me si è patentato con la nuova Panda, l'auto che a 70h puoi stare tranquillo con la seconda inserita. Dedicato a chi almeno una volta ha pensato "ma quanto fa schifo la nuova fiat!" e a chi, sapendo che la panda era l'auto dell'anno (che poi sta cosa "pre" non l'ho mai capita) si è detto "possibile che l'ingegno umano sia caduto così in basso?".
Tanti anni fa in un ristorante vicino Torino, il signor Luigi era a cena con degli amici. Luigi era un operaio della FIAT in pensione da qualche anno, uno che aveva sempre servito il marchio nella speranza di fare qualcosa di utile per la nazione. Quella sera gli parve di riconoscere un uomo seduto a un tavolo non molto lontano da quello in cui lui stava cenando. Non potè resistere dalla curiosità e si alzò andando verso quella figura così familiare. Con grande stupore riconobbe il suo datore di lavoro per lunghissimi anni, l'avvocato, il presidente Gianni Agnelli. Quello che diventava sempre più ricco ma tutti lo stimavano. Era una grande occasione per Luigi "Commendator Agnelli! Buona sera, finalmente la incontro." "Mi scusi ma lei chi è?" - "Mi chiamo Luigi e sono stato per quasi 40 anni al suo sevizio come tanti altri. " - "Ah bene..." disse l'avvocato che era a cena con pezzi grossi del mondo che "contava". Il signor Luigi non aveva mai incontrato quell'uomo che per lui era stato un esempio. "Pensi commendatore, io ho lavorato sempre. Mai un giorno di ferie, sono venuto a lavorare pure con la febbre, ho fatto gli straordinari quando c'era la necessità, non mi sono mai lamentato. Ho tirato dritto per la mia strada. " "Lei è proprio un esempio signor...? " - "Luigi." "Ma dammi del tu, ormai siamo in confidenza caro" disse l'avvocato senza tradire la sua nota erre moscia. L'ex operaio era stupito di quel gesto ed ebbe un'idea "non le dò del tu, è troppo. Ma un'eccezione per la fine della serata me la consente?" - "Certo, dimmi cosa desideri, tutto quello che vuoi. " "Non è nulla di materiale, io voglio semplicemente che quando esco passando qui con i miei amici, possa salutarla chiamandola per nome." "Va bene."
Dopo un'ora Luigi e i suoi amici (che non sapevano nulla dell'incontro precedente) avevano finito. Era arrivato il momento, quello che lui aspettava da molto tempo. Si avviò con i compari verso l'uscita e passando presso il tavolo dei personaggi importanti, lanciò un'occhiata all'avvocato che gli rispose con un sorriso sornione. Luigi sospirò e ad alta voce, in modo che lo ascoltassero tutte le persone presenti in sala, disse "Gianni!", quest'ultimo stando al gioco come aveva promesso rispose "Sì?" - "Ma vaffanculo!"
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