fiato sprecato

Da Guchippai

dev'essere la stanchezza. la settimana scorsa dal parrucchiere una delle clienti ha detto una corbelleria tale da far tremare i muri. bastavano la logica e qualche cognizione di geografia per capire che era una completa assurdità, ma lei l'ha ripetuta convintissima per ben due volte, con il parrucchiere che le dava pure ragione. certo non voglio infierire sul caro M che mi ha fatto una splendida messa in piega, dato che non ho mai capito se dà ragione a tutti indistintamente solo perchè il cliente ha appunto sempre ragione o perchè è davvero d'accordo. sono stata sul punto di chiedere alla tizia semplicemente dove aveva sentito/letto quella cosa, poi ho preferito tacere. il problema è che quando mi trovo davanti soggetti di questo genere comprendo che parlare sarebbe perfettamente inutile; non è tanto ciò che essi affermano, ma la maniera in cui lo fanno, ovvero quella supponenza tipica di che è convinto di avere la verità in tasca. proprio per questo non mi va di sprecare fiato inutilmente. sono molto stanca perchè sempre più spesso vedo manifestazioni di stupidità e di ignoranza imperdonabili, ma soprattutto perchè questa gente non si affronta. da uno scambio di opinioni con loro ne uscirei sconfitta io: vedi la famosa regola per cui non vale la pena discutere con un idiota perchè si verrebbe trascinati al suo livello e battuti dalla sua esperienza. torniamo alla differenza tra mente semplice e mente stupida già espresso tempo fa, insomma. tuttavia mi sento anche molto triste perchè mi tocca di ammettere la mia impotenza. non è bello gettare la spugna, soprattutto quando in passato ho difeso attivamente certi principi in cui ancora credo. non mi piace tacere, ma non ho più la forza per combattere contro i mulini a vento. io che ho sempre creduto nel dialogo, sempre più spesso capisco che le mie parole sono inutili.

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