Io penso che la bravura di un comico si possa misurare attraverso due parametri: la capacità d’improvvisazione e il saper coinvolgere il pubblico. Ovverosia la capacità di presentare un copione che è sempre lo stesso in maniera sempre migliore e più divertente e quella di farti sentire sempre al centro della scena facendoti perdere la cognizione del tempo che passa; se poi dopo una battuta sbagliata il comico ti fa ridere ancora di più allora sei di fronte ad un vero artista della risata.
Questo è proprio il campo in cui si muovono Ficarra e Picone, il duo comico patrimonio della terra di Sicilia, che torna in teatro dopo i fasti di Vuoti a perdere, Diciamoci la verità e Sono cose che capitano.
É la terza volta che li vado a vedere a teatro e la sensazione è sempre la stessa: inizia lo spettacolo, prima della metà sei con le lacrime agli occhi e alla fine non ti sei manco accorto di aver passato due ore a ridere e divertirti, ti ci fanno pensare la mascella indolenzita e gli occhi lucidi.
Apriti Cielo, il nuovo lavoro di Salvatore Ficarra e Valentino Picone, è uno spettacolo in tre parti che rappresentano ciascuna una delle digressioni della natura umana: i classici palermitani stanchi li conosciamo già ma è sempre un piacere rivederli, del tutto nuovi invece i tecnici della tv o il duo prete-sacrestano. Da notare come si parli di tecnici e clero, più attuale di così.
Le risate del pubblico sono genuine, mai forzate da una comicità sincera e onesta che ti diverte con pochissimo grazie ad una potenza espressiva che in pochi comici si manifesta come in Ficarra e Picone. I due riescono a trasportare la sicilianità oltre i confine determinati dai clichè della storia.
Una battuta su tutte:” Metti il cervello in folle che oggi ti spingo io“.
Apriti Cielo andrà in scena all’Ambra Jovinelli di Roma fino a stasera poi toccherà le altre città d’Italia secondo il programma che potete visualizzare sul sito ufficiale del duo comico.