Partendo dal presupposto che ha 85 anni,ha fatto una vita che avrebbe stroncato un esercito di leopardi e che tutti,prima o poi, dobbiamo morire il discorso verte su quali eventuali cambiamenti porterebbe a Cuba la morte di Fidel.
Prima della malattia la gente di Miami era convinta che con la fine di Fidel sarebbe finita anche la Rivoluzione,la storia a quel punto ha mutato direzione,il piu' grande deli Castro si e' fatto da parte lasciando il potere al fratello e,di fatto,anticipando di anni la successione.
Quando anche Raul se ne andra' allora potremo fare discorsi differenti ma allo stato attuale delle cose una eventuale morte di Fidel non cambierebbe piu' di tanto la vita di Cuba e dei cubani.
Certo,quando sara',se ne andra' l'ultimo vero grande della storia,poi ognuno e' libero di dare il giudizio che crede,ma e' sotto gli occhi di tutti come "l'anomalia" cubana abbia vinto la sua lunga battaglia.
Un paese comunista di fronte alle spiagge americane,un esempio per tanti paesi della regione,regione che ha smesso di essere il giardino dei nordamericani per tornare ad essere di proprieta' della gente che la abita.
Oggi quasi tutti i paesi del centro e sud America sono retti da governi socialisti o comunque di ispirazione sociale,tutti regolarmente eletti e tutti confermati dai propri popoli.
Cuba ha insegnato che un altra strada e' possibile,che il liberismo e il capitalismo hanno fallito e che se in socialismo non ha vinto perlomeno ha dato una direzione da seguire.
Fidel vivo o morto,restera' nella storia,la sua epopea e' stata una delle cose piu' significative dell'ultimo secolo e il fatto che tutti noi amiamo Cuba e la sua gente e' l'ennesima dimostrazione di un altra battaglia vinta.