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Fidel Castro: "Mia la responsabilità della persecuzione contro gli omosessuali"

Da Sabins
Se qualcuno è responsabile, sono io. È stata una grande ingiustizia, in quei momenti non mi potevo occupare di questo caso. Ero immerso nella crisi di ottobre [la “crisi dei missili” tra gli Usa, l’Urss e Cuba nel 1962], nella guerra e nelle questioni politiche”.A pronunciare lo storico pentimento per le decennali persecuzioni verso gli omosessuali cubani, è l’ex presidente Fidel Castro, in una intervista alla direttrice del quotidiano messicano La Jornada. Un pentimento storico che potrebbe aprire le porte a nuovi diritti per gay e lesbiche cubane. Per il lider maximo, causa di questa omofobia di Stato è stata la reazione spontanea nelle file rivoluzionarie, convinte di conservare le tradizioni del Paese, dove neri e gay erano discriminati. Non dimentica che quelle “tradizioni” portano nelle dure carceri cubane decine di omosessuali, probabilmente per essere “curati”, più estesamente per sfiancarli con i lavori forzati e renderli reietti persino verso gli altri prigionieri. Quando nascono i primi campi di concentramento UMAP, nei quali vengono rinchiusi i credenti, gli intellettuali e gli oppositori, vi sono internati anche gli omosessuali.Ora si dice che a far cambiare idea a Fidel sia stata probabilmente la figlia di Raul, fratello dell’ex presidente, Mariela Castro Espin, direttrice del Cenesex (Centro Nazionale di Educazione Sessuale). È stata lei a confermare alla stampa che prestissimo presenterà un disegno di legge per la legalizzazione delle coppie di fatto omosessuali. Mariela Castro è da tempo una attenta attivista verso le persone lgbtq cubane e da anni conduce una battaglia personale contro ogni forma di omofobia nel suo paese. Il Cenesex è già riuscito a convincere il governo ad autorizzare gli interventi chirurgici che permettono il cambio di sesso, 20 anni dopo la prima operazione che suscitò una grande protesta a Cuba. Le dichiarazioni di Fidel Castro e il suo pentimento per i tanti gay perseguitati, apre una nuova pagina per Cuba e i suoi cittadini omosessuali; ha un significato di speranza per un paese che vuol dimenticare anni di embargo, di miseria per mancanza di materie prime, e intende aprire un dialogo con alcune democrazie occidentali. Forse non basteranno le parole di Castro a proteggere i tanti omosessuali che vivono in segreto la loro condizione sessuale, ma è di certo un momento storico per Cuba. Da non sottovalutare.

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