Fighting (di Dito Montiel, 2009)

Creato il 29 febbraio 2012 da Iltondi @iltondi

Shawn MacArthur (Channing Tatum), arrivato dall’Alabama, tira avanti a New York vendendo merce contraffatta. Durante una rissa però viene notato da Harvey Boarden (Terrence Howard), un truffatore che vorrebbe introdurlo nel giro dei combattimenti clandestini. Di mezzo ci sono molti soldi, sempre di più, e Shawn inizia così la sua ascesa. 

Difficile capire come lo stesso Dito Montiel che aveva esordito con l’ottimo Guida per riconoscere i tuoi santi si sia poi cimentato in questo film. Sarà stato per il fatto di poter disporre liberamente di grandi produzioni? O forse aveva in mente già da prima questa specie di Rocky da strada, Fight club versione hip-hop, o qualsiasi cosa sia? Il problema è che Fighting assomiglia più a film come Lionheart – Scommessa vincente e I gladiatori della strada, che già di per sé non è che fossero dei capolavori (tutt’altro…). Si pesca a piene mani da pellicole del genere, senza dare un minimo di profondità ai personaggi. Anzi, questi sembrano creati secondo schemi precisi, preconfezionati, non preoccupandosi che le loro caratteristiche risultino approssimative (ragazzo riottoso, con una famiglia difficile alle spalle, trasforma la sua rabbia in soldi a palate; ricchi annoiati che scommettono cifre assurde su combattimenti illegali, ospitandoli all’interno dei propri sfarzosi appartamenti; una cameriera che si tuffa alla cieca nella storia d’amore che fa da contorno; un “traffichino” da quattro soldi che cerca riscatto; l’antagonista sbruffone che provoca incessantemente l’avversario). Il destino secondo il quale i vari personaggi si ritrovano a incontrarsi più volte assume l’effetto di essere ridonante e rendere il tutto poco credibile. Channing Tatum (quello di Step-Up…) avrebbe anche il fisico giusto, ma forse ha sbagliato film. Terrence Howard, invece, di giusto avrebbe la faccia (e l’espressività), ma finisce spesso per impegnarsi in ruoli che non lo valorizzano abbastanza. Due cose da salvare: le scene di lotta, convulse e coinvolgenti, e la citazione riguardo al compianto Marvin Gaye. Tra le canzoni, anche un brano di Curtis Mayfield. Non aspettatevi grandi cose nemmeno dal finale: tutto va esattamente come deve andare…



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