Figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi

Creato il 17 gennaio 2014 da Martahasflowers

«Figli piccoli, problemi piccoli. Figli grandi, problemi grandi».
È quello che mi sono sentita ripetere spesso quando raccontavo stremata le notti in bianco trascorse a cullare neonati in preda a furor di strilli, gli istinti omicidi provati di fronte a capricci furiosi, gli atroci dolori alla schiena che mi venivano a furia di sollevare piccoletti, le corse avanti e indietro sulla spiaggia all'inseguimento di zompettanti nani in vena di suicidio e altro che mare, sole e riposo.
«Figli piccoli, problemi piccoli. Figli grandi, problemi grandi», mi dicevano per rincuorarmi (?).
Sarà.
Io so che adesso mi capita, con il "piccoletto" numero 1 ormai quattordicenne, la voce impazzita- il pelo in agguato, di fare affascinanti chiacchierate su mondi che non conosco e mi divertono (o mi spiazzano), su letture fatte e poi condivise, su sogni, progetti, e su problemi anche, che mi preoccupano a volte, ma che dicono ancora di più chi è mio figlio e che uomo sarà.
Oppure mi capita, con il "piccoletto" numero 2 ora dodicenne, di farmi godute risate, perché lui è un guitto sagace che ti travolge con l'ironia o con la sua viscerale tenerezza, oppure che ti strema con la sua ansia, che non dà tregua né a lui né a noi, ma che è materiale denso, sorprendente e spesso rivelatore. Li guardo crescere insomma questi due, e mi piace e provo sollievo. Senza contare che quando possono, entrambi si fanno delle dormite che sono una pacchia per tutti.Figli piccoli, problemi piccoli... eccetera eccetera...Sarà. Ma chi è nel tunnel della prima infanzia sappia che non è detto. Che il tunnel non diventerà poi un muro su cui schiantarsi. Non per forza, almeno. E si sappia che i figli grandi possono essere una manna dal cielo in certe giornate piovose e buie. Raggi di luce, frizzoli di cervelli. E amore, sempre di più.

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