La domanda più frequente di quest'ultimo periodo è: allora sai già cos'è?
E sì, a dieci settimane e una pancetta che sembra più dovuta all'abbuffata della sera precedente che alla presenza di un mininano, certo che lo so. Sono bravissima a prevedere il futuro.
Cosa ti senti? Come se potessi dedurre da quel gusto ferroso in bocca con cui convivo se è maschio o femmina. Non lo so.
Con il secondo figlio sembra che saperne il sesso diventi la cosa più importante. Spesso prima ancora del come stai.
Perchè pare che se fai la coppia bene, se fai doppietta, beh peccato.
Sembra una follia agli occhi degli altri, ma quando passi tanto tempo a cercarlo questo secondo figlio, che sia un altro maschio o una femmina è l'ultimo dei tuoi pensieri.
Tu lo vuoi e basta, che sia quel che sia.
Però adesso che mi ci fanno pensare tutti, credo che se si potesse scegliere forse vorrei un altro bambino.
Perchè?
Perchè una bambina sarebbe una figlia.
Sarebbe un rapporto madre-figlia.
Ed è la relazione che io considero più difficile in assoluto. Per esperienza.
Non che crescere un uomo giusto e rispettoso al giorno d'oggi sia una passeggiata. Ma è sicuramente diverso.
Madre-figlia è un rapporto intenso, intimo, femminile, un rapporto tra donne.
E come tutti i rapporti tra donne, complicato. Con delle potenzialità incredibili, come solo i rapporti tra donne sanno essere, ma complicato.
Non so se sarei pronta.
Da figlia non ho mai vissuto un giorno della mia vita in modalità "una mamma per amica". Per quanto mia madre sia una persona splendida. E' una donna in gamba, piena di energia e buon cuore. Molto gentile. Di quelle gentilezze anche un po' esagerate, per non dire fastidiose.Semplicemente non abbiamo mai connesso.
O meglio, forse lei avrebbe anche voluto ma io ho sempre alzato un muro.
Perchè? Non lo so.
Forse perchè non mi sono mai sentita molto a mio agio con lei. Non sono mai stata davvero me stessa, un pò perchè era più facile, un pò perchè difficilmente lei stava dalla mia parte.
C'è stato il periodo in cui mi adattavo ad essere come voleva lei per non deluderla.
C'è stato il periodo in cui ho cominciato a vederla come una debole. Troppo. E trascinava tutti nella sua debolezza.
C'è stato il periodo in cui non ne sentivo per niente la mancanza.
C'è stato il periodo in cui ci siamo scontrate di brutto. Ancora adesso, che sono qui a sdrammatizzare i miei drammi adolescenziali da sola, le rimprovero dentro me di non esserci stata. Di non aver provato a capire tante cose. Di aver sempre sminuito e ridicolizzato. Di non aver ascoltato senza interrompere in continuazione.
Lo so, non sono mica l'unica. Alzi la mano chi non si è sentito così a 15 anni.Sta di fatto che non è mai stata una mia confidente. Non è mai stata il mio punto di riferimento. La spalla dove piangere il primo amore finito. La persona con cui comprare un vestito per sembrare più carina. Con cui condividere un pomeriggio di chiacchiere senza guardare l'orologio. Non sono mai riuscita a spiegarle cosa si prova a cercare un figlio che non si decide ad arrivare, e se ci provavo la sua conclusione era: "devi solo smettere di pensarci". Ecco, ho detto tutto.
Troppo lontane come mondi? Può essere.
Troppo bisognosa di indipendenza io? Può essere.
Sono felice che non sappia di questo mio piccolo spazio di scrittura. Non vorrei che leggesse queste cose. Non voglio incolparla ora, l'ho già fatto abbastanza.
Devo lasciarla andare. Proprio come scriveva la Gamberale nel suo libro.
Probabilmente sono io che non funziono a dovere. Che non so relazionarmi con lei.
Non so accettare che siamo diverse e prendere il bello da questa diversità.
Abbiamo un rapporto civile, ora che siamo donne entrambe, ci vogliamo molto bene, ma siamo anni luce da quello che intendo io per un riuscito rapporto madre-figlia.
Forse semplicemente sono io che ho un'idea sbagliata. Aspettative troppo elevate. Illusioni.
Forse è davvero troppo essere madri, figlie e amiche allo stesso tempo.
Sta di fatto che sotto sotto vorrei anche provare ad essere io la madre di una figlia.
Ma se non dovesse succedere credo che tirerò un sospiro di sollievo.
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