Non sa nemmeno perchè o cosa le abbia portato alla luce questo ricordo. Insignificante.
Ma adesso che ci pensa in fondo lo sa, lei è fatta così, non le si addice il detto ‘Buoni sì ma fessi mai.’
Più azzeccato forse sarebbe ‘Fessi sì.. ma almeno non proprio tutte le volte.’
E le viene da sorridere adesso che l’episodio le si srotola nella mente.
Ripensa ad una mattina, in cui sta facendo l’ultimo pezzo a piedi prima di arrivare a scuola, ed un ragazzo sconosciuto un po’ insistente cerca di attirare a tutti i costi la sua attenzione.
Le rivolge la parola, le fa delle domande insulse, le chiede quanti anni ha, se ha da accendere, quale è il suo nome, una sigaretta..
Lei niente, questa volta non ha nessuna intenzione di essere gentile. Fa fatica a restare zitta, ma non vuole nemmeno rispondere che no, non ha da accendere. E neppure dirgli che basta così dai, che è perfettamente inutile continuare a chiamarla, non le interessa fare conversazione, ha altro per la testa.
No, non vuole proprio rivolgergli la parola.
Ed ecco che lo scocciatore sembra aver capito, attraversa la strada per continuare a camminare nella stessa direzione ma sull’altro marciapiede.
A tratti continua a dire le solite idiozie.
Lei nulla, tira dritto, ma vede con la coda dell’occhio che lui inciampa, perde l’equilibrio e per miracolo riesce a rimanere in ginocchio non finendo lungo disteso faccia a terra..
Occasione perfetta per toglierselo di torno.
Ma, niente, lei non ce la fa.
A questo punto, mascherando un accenno di risata, si ferma per chiedergli se va tutto bene, se si è fatto male, cose così.
A giudicare dalla prontezza delle risposte, no, non si è fatto davvero nulla, sta benissimo, è già lì in piedi pronto a riattraversare la strada con un balzo scattante per chiederle addirittura il numero di telefono!
Ma figuriamoci..
G.