La chiusura di Megaupload e di Megavideo, con conseguente arresto del fondatore, di cui vi avevo già dato notizia qualche giorno fa ha scatenato un vero e proprio effetto domino nel mondo dei servizi di condivisione file sul web.
La durezza con cui sono state condotte le procedure di “punizione” nei confronti dei trasgressori, a dispetto della reazione violente del popolo del web, sta facendo pensare e impaurire i gestori di altri servizi simili a quelli già citati facendo ricorrere gli staff a decisioni impopolari per mettersi al riparo dalla mannaia della giustizia virtuale.
Nonostante le imprese del collettivo hacker Anonymous e le proteste, vere e millantate, di portali come Facebook o Google molti siti stanno limitando il download solo ai file personali degli utenti: in pratica posso scaricare solo quello che ho caricato io stesso ma non posso condividerlo con il resto del web.
E così Mediafire, Wupload, FileServe e soprattutto Filesonic hanno cominciato da ieri ad adottare questa politica repressiva con le logiche conseguenze di servizi di terze parti che non funzionano, utenti che non trovano contenuti: questi siti sono diventati praticamente delle estensioni dei nostri hard disk.
L’effetto domino così creato potrebbe, e quasi certamente lo farà, spingere gli utenti in gran massa verso i servizi di torrent decretandone il ritorno in auge e il futuro successo, e quindi i siti di cui parlavo prima sono comunque destinati al fallimento.