Filippo Agricola - Ritratto di Costanza Monti Perticari

Creato il 08 aprile 2010 da Rebiolca


IL QUADRO DI OGGI

Filippo Agricola (Roma, 1795 – Roma, 1857)

RITRATTO DI COSTANZA MONTI PERTICARI, 1821
Roma, Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea.
Costanza Monti, bellissima figlia del poeta Vincenzo Monti, si dedicò anch'essa alla poesia. Sposò il letterato Giulio Perticari e fu ingiustamente accusata della sua morte. Il 17 giugno 2006 a San Costanzo (Prov. di Pesaro-Urbino) si è tenuto un processo postumo per riablitarla. E' possibile scaricare in rete alcuni documenti molto interessanti:
Atti del processo a Costanza Monti Perticari, a cura di Riccardo Paolo Uguccioni
Un saggio di Silvia Cecchi: Le tredici vite di Costanza Monti Perticari
Da Google Books è inoltre possibile consultare o scaricare il seguente volume:
Versi e lettere di Costanza Monti Perticari e odi di Achille Monti, a cura di F. L. Polidori (Edizione originale pubblicata da Felice Le Monnier a Firenze nel 1860)
Dalla prefazione agli atti del processo a Costanza Monti Perticari, a cura di Riccardo Paolo Uguccioni:


Da quasi due secoli sul ridente paese di San Costanzo gravava come una pietra tombale l’accusa di essere stata scena di un terribile delitto. Nel suo più prestigioso palazzo, Palazzo Cassi, il 26 giugno 1822 una moglie aveva ucciso il proprio marito mediante veneficio. Cosa ancor più terribile, della vicenda che aveva fatto rumore tra i contemporanei ed in particolare nel ristretto mondo delle lettere di quel primo scorcio del primo ottocento marchigiano sospeso tra le rimembranze napoleoniche e la realtà dello Stato pontificio, tra il neoclassicismo e l’incipiente romanticismo, tra la Restaurazione ed il Risorgimento non si era ancora spenta l’eco. L’importanza dei personaggi coinvolti dal celebre poeta Vincenzo Monti, padre della uxoricida, Teresa Pikler una delle donne più belle dell’epoca, madre della stessa, Giulio Perticari la cui fama di studioso era allora altissima, la vittima, Costanza Monti l’assassina. Sullo sfondo della tragica vicenda personaggi come Gioachino Rossini, Wolfgang Goethe, Lord Byron, Carolina di Brunswick moglie dell’erede al trono di Inghilterra, Stendhal, Madame de Staël, Guglielmo Pepe, Alessandro Manzoni, Ugo Foscolo, Ippolito Pindemonte, il pittore Filippo Agricola, Giacomo Leopardi oltre ad una numerosa serie di comprimari locali.
L’accusa proveniva da un libello anonimo del quale ormai da tempo tutti conoscevano gli autori: il pesarese Francesco Cassi, cugino di Giulio, ed il fanese Cristoforo Ferri, amico di famiglia, entrambi nobili si fa per dire e con ambizioni letterarie, ambedue libertini ed insidiatori respinti della bella Costanza...