Entrambi sono in scena in questi giorni a Milano: Filippo Timi in Favola al Teatro Franco Parenti, Fausto Russo Alesi in Nathan il saggio al Piccolo Teatro.Favola muta in maniera decisa l'ambientazione cupa e drammatica in cui si muoveva l'Amleto di Il popolo non ha pane?! Diamogli le brioches!. Questa volta sceglie la commedia e la ambienta nel decennio della commedia per eccellenza: quegli anni Cinquanta spesi tra boom economico, pubblicità, desiderio di emancipazione femminile. Timi interpreta con incredibile verosimiglianza Mrs Fairytale, casalinga frustrata e maltrattata dal marito, un matrimonio tenuto insieme dai doveri sotto le lenzuola cui il marito non manca mai di assolvere. La sua migliore amica, Mrs Emerald, è invece alle prese con le corna omosessuali di suo marito. Nella parte finale l'atmosfera diventa di un surrealismo delirante, dimensione in cui Timi si trova perfettamente a proprio agio, senza indebolire la forza dell'ironia sarcastica ai danni di una società fatta di ipocrisie e perbenismo di facciata. Io vivo la vita come fosse una favola, ammette Mrs Fairytale. Timi dimostra una capacità istintiva nel calibrare in maniera efficace l'elemento comico e quello tragico: si ride moltissimo, i voli pindarici dei giochi di parole sono montagne russe divertentissime, la proiezione delle pubblicità degli anni Cinquanta è un'intuizione geniale.Il palcoscenico torna ad essere quel meraviglioso ed eterno luogo dove si giuoca a fare sul serio.
Fausto Russo Alesi, tra una recita e l'altra del fitto impegno di Nathan il saggio, è andato in scena al Teatro Studio con un monologo allestito per la rassegna Face à face - Parole di Francia per scene d'Italia. Il colonnello degli Zuavi di Olivier Cadiot è una mise en espace curata da Carmelo Rifici, regista con il quale si è creata un'affinità elettiva (anche da parte nostra, per il suo essere sintesi che concilia teatro tradizionale e giovani generazioni) capace di far emergere in tutta la sua luminosità la personalità dell'attore.Nei monologhi in cui interpreta diversi personaggi Russo Alesi esprime un aspetto potentissimo del suo talento, apprezzato fin dai tempi di Natura morta in un fosso: la tecnica sopraffina nel dare anima ai personaggi attraverso voce e gestualità. Quello che si definisce un "animale da palcoscenico", ma che noi preferiamo definire come talento disciplinato fino alle vette più alte dell'espressione artistica teatrale.Pochi attori sanno riempire di senso ogni modulazione della voce, ogni gesto, ogni sguardo come fa Russo Alesi: formato alla Paolo Grassi, che da sempre predilige il lavoro sul corpo, la sua presenza scenica è energica, carismatica. Il colonnello degli Zuavi è un testo delirante, quasi un flusso di coscienza continuo, in cui realtà e immaginazione si confondono, in cui l'ironia c'è, ma va fatta venire alla luce. Russo Alesi fa vivere una decina di personaggi pennellando la personalità di ciascuno di essi. La regia, quando è fatta da un artista sensibile come Rifici, trasforma in eleganza e pulizia anche una lettura. Il pubblico è conquistato dalla maturità intensa ed emozionante con cui l'attore si abbandona con generosità alla sua arte.
FAVOLA. C'ERA UNA VOLTA UNA BAMBINA E DICO C'ERA PERCHE' ORA NON C'E' PIU'
uno spettacolo di e con Filippo Timi
e con Lucia Mascino e Luca Pignagnolial Teatro Franco Parenti fino al 10 aprile
IL COLONNELLO DEGLI ZUAVI
di Olivier Cadiot
a cura di Carmelo Rifici
con Fausto Russo Alesi
lo spettacolo andrà in scena al Teatro Quirino lunedì 4 aprile