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Film-capolavoro da vedere stasera in tv: ROMA CITTÀ APERTA (ven. 24 apr. 2015, tv in chiaro)

Creato il 24 aprile 2015 da Luigilocatelli

Roma città aperta, Rai 3, ore 21,05.

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Uno dei film-svolta della storia del cinema. Una pietra miliare. E non si sta mica esagerando. Roma città aperta, “Open City” com’è internazionalmente conosciuto, segna un confine, uno spartiacque. C’è un prima e un dopo questo film. Rossellini, nell’anno 1945, con ancora le macerie fumanti della guerra, decide di portare il cinema nelle strade, di cogliere la realtà nel suo farsi. Un’illusione forse, però che illusione, di quelle che cambiano non solo il cinema, ma la stessa percezione collettiva delle cose, del mondo. È neorealismo, è l’uscire dal chiuso degli studi in cui la realtà veniva ricostruita e filmata, per assestare la cinepresa dentro le cose, ficcarla come cosa tra le cose, e tra gli umani. Non è il caso di fare della storia del cinema spicciola, però bisogna almeno dire che ancora resiste il mito di questo fondativo film rosselliniano, basti vedere come ne parla A Story of Film dell’inglese Mark Cousins, libri e 15 film di un’ora ciascuno. Ma RCA è anche Anna Magnani, è il suo corpo, il suo urlo. Quella corsa dietro la camionetta tedesca che porta via il suo uomo, quel grido, quella raffica. Lei sul selciato. Il bambino sgomento. Il prete che lo protegge coprendogli occhi. Una di quelle cose che non si dimenticano, un pezzo di cinema che conoscono a memoria dappertutto. Anche, il film che riplasma la coscienza di una nazione e la sua autopercezione, presentando la resistenza ai tedeschi come l’essenza dell’italianità. Non fu così, purtroppo, l’Italia il fascismo se lo inventò e se lo tenne per vent’anni, ma fu bellissimo, ed è ancora bello, vedere in Roma città aperta la voglia di riscatto, il coraggio, perfino l’eroismo di una città (e di un paese) di fronte al rantolante e ancora più letale nazismo. Magnani, certo, ma anche Aldo Fabrizi, immenso. E Maria Michi, Giovanna Galletti, Aldo Pagliero.


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