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Film-capolavoro stasera sulla tv in chiaro: GLI SPIETATI (dom. 9 nov. 2014)

Creato il 09 novembre 2014 da Luigilocatelli

Gli spietati di Clint Eastwood, Rete 4, ore 21,32.Film-capolavoro stasera sulla tv in chiaro: GLI SPIETATI (dom. 9 nov. 2014)Se permettete, la miglior regia di Clint Eastwood di sempre. Questo western è un capolavoro senza se e senza ma, e che allora al suo apparire, 1992, lasciò senza fiato per il livello inimmaginabile di autorialità raggiunto da Clint, uno che era partito dagli spaghetti western (anche se di Leone) e da Dirty Harry. Un film di violenza primordiale, assoluta, belluina. Titolo fantastico, Unforgiven, letteralmente i mai perdonati, ma va bene anche i mai riconciliati, con sè e gli altri. “Unforgiven” sono due pistoleros famosi per le loro efferate gesta del passato ma ormai ritiratasi a più comoda e pacifica vita, solo con quei lontani ricordi a tormentarli. Sono Clint Eastwood, naturalmente, con quella faccia da Clint Eastwood già sulla via della piena e rugosa maturità, e Gene Hackman. Tornano in attività su ingaggio delle prostitute di un bordello dell’Ovest ansiose di vendicarsi dei sadici cowboy che hanno sfregiato una di loro. Tornano in attività perché hanno bisogno di soldi e lo fanno dapprima riluttanti, poi sempre più coinvolti nel meccanismo infernale di azione-reazione-controreazione, per cui ammazzano uno dei tuoi e tu devi ammazzare loro. Tosto come pochi western, con un incombente senso di fatalità e necessità, come se fosse impossibile il riscatto dalla violenza e dal sangue, come se non si potesse più uscire dal cerchio di fuoco una volta che ci hai messo piede. Ricordo che quando lo vidi rimasi sbalordito per quanto Clint Eastwood era riuscito a fare, e per il commovente disincanto (sì, lo so che le due cose non vanno insieme, epppure è così) che traspariva da ogni sua scena. Giustamente premiato con quattro Oscar, compresi quelli per il miglior film e la migliore regia. Alla Mostra di Venezia 2013 si è visto (fuori concorso) il remake giapponese firmato da Sang-il Lee, ambientato nel Giappone dell’epoca Meji. Non all’altezza dell’originale.


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