E' uscito nelle nostre sale HUGO CABRET per la regia di Scorsese. Il film s'ispira a un "romanzo" per bambini, che in realtà è più una fiaba/novella illustrata, di Brian Selznick dal titolo La straordinaria invenzione di Hugo Cabret del 2007. Solo con l'avvicinarsi dell'uscita del film ho notato il libro. E dire che è enorme. Un "fermaporta". E' colmo di illustrazioni, quasi come se lo scritto fosse il co-protagonista. Ecco perchè dico che non mi sembra proprio un romanzo.
Cover libro
Ho visto il film. Non credo che leggerò il libro, anche se forse lo comprerò per le illustrazioni che sono dettagliate e impreziosiscono il volume. Però rimane una lettura troppo fanciullesca, per me.La TRAMA: Francia, Parigi, anni '20. Hugo viveva felice col padre orologiaio (Jude Law, che fa solo un cameo), ma un giorno lo zio piomba a casa sua e gli dice che è morto. Lo porta con sé alla stazione di Montparnasse. Da quel giorno, Hugo s'aggirerà tra i cunicoli che collegano gli orologi per dare le cariche al posto dello zio, che è sempre ubriaco.Tanto ubriaco, che a un certo punto sparisce. Non che Hugo si chieda dove sia finito lo zio. (Si scoprirà che gli è accaduto solo alla fine.)
Il film si apre con delle splendide immagini di Parigi. Hugo osserva dal numero quattro il mondo. Osserva i cittadini che vanno e vengono dalla stazione, ma soprattutto assiste alla vita dei negozianti. E' un'idea molto carina.
Hugo ha un omino meccanico che vuole aggiustare, per questo ogni tanto sgraffigna dei componenti. Quando crede di aver finito, comprende che gli manca la chiave. C'è una serratura a forma di cuore, forse è necessario dargli la carica.Nemmeno farlo apposta, il destino lo farà incontrare con una ragazzina che ha la chiave.
Quando sembra risolto il problema, si apre finalmente il film.Con mio stupore, il vero protagonista del film "è il film muto". Non vi dico altro. Sappiate solo che Hugo è marginale, tenete d'occhio il signore qui sotto^^
Ben Kingsley interpreta niente meno che George Méliès
CONCLUSIONI: La fotografia è sublime, i costumi meravigliosi. Tutto quel che riguarda l'ambientazione è davvero ben curata. La trama inerente a Hugo non è eccezionale: è ben costruita all'inizio, ma va in calo di tensione e coinvolgimento. Invece, tutte le parti inerenti al cinema muto sono affascinanti.Gli omaggi al nostro passato, con documentari veri e inseriti appositamente, con ricostruzioni di scenografie e costumi come nei veri film quali Viaggio nella Luna del 1902, oppure Viaggio attraverso l'impossibile del 1904, sono straordinari.Viene riproposto anche un filmato storico, in tutti i sensi, L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat. La "leggenda" dice che il pubblico fuggì in preda al panico per timore di essere travolto.
Con stupore, come dicevo, ho scoperto che Hugo Cabret è un vero e autentico omaggio al cinema muto e ai grandi ideatori come Méliès. Un vero genio nel creare effetti visivi per l'epoca inconcepibili.
Ecco quindi il mio consiglio.Il film è un po' lento, il tenore è medio con delle leggere punte crescenti a breve termine. Sembra però di essere in famiglia, c'è costantemente una calda luce che immerge lo spettatore e lo rilassa a tal punto che le due orette scivolano comunque via.Non ci sono "effetti speciali" legati all'automa, ma solo reali movimenti meccanici. Non aspettatevi un film di genere fantastico, insomma. Io direi che è un drammatico/sentimentale.Però, ha molti aspetti positivi per cui CONSIGLIO LA VISIONE.E' denso di sentimento, di storia, di nostalgia per il cinematografo, di un tempo che non c'è più ma che era "magico" per conto suo: il cinema muto, appunto. Compaiono volti quali Buster Keaton, Rodolfo Valentino, Charlie Chaplin e molti altri ancora.La cura nel riproporre alcune parti di film muto, ma con gli attori del cast di Hugo Cabret ha dell'incredibile.Io ne sono rimasta affascinata. ^_^E' un film molto poetico che omaggia commuovendo. Anche se mi aspettavo tutt'altro, non sono rimasta delusa. Lo consiglio soprattutto agli appassionati di cinema.