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Film stasera in tv: 17 RAGAZZE (lun. 20 apr. 2015 – tv in chiaro)

Creato il 20 aprile 2015 da Luigilocatelli

17 ragazze, La Effe, ore 21,00.
Film stasera in tv: 17 RAGAZZE (lun. 20 apr. 2015 – tv in chiaro)19819670Uno dei film più eclatanti della tendenza pro-life (“sono incinta e non voglio abortire”) al cinema insieme all’ormai classico Juno. Anche se di ideologia e controideologia non c’è traccia, non trattandosi qui di un film di battaglia, di un film-manifesto, ma di un racconto situato al livello di esistenze e esperienze. Un tempo al cinema si abortiva (anche) per reclamare i propri diritti all’autodeterminzione, affermare il primato di sé su una maternità scomoda e non voluta, adesso, semplicemente, non si trova più un film in cui una donna ammetta di vole successo r abortire. Anche nell’italiano Noi 4 di Francesco Bruni la ragazza che teme di essere rimasta incinta del solito mezzo mascalzone decide, e in In grazia di Dio di Edoardo Winspeare succede lo stesso. Qualcosa tutto questo vorrà pur dire, no?, su come sia cambiata la sensibilità collettiva, e soprattutto di tante ragazze, in materia. Che quando un po’ di tempo fa ho visto in cineteca Un’altra donna di Woody Allen, con Gena Rowlands che ricorda la sua decisione di abortire, ho avuto l’impressione di un film venuto da un’altra era, ed è proprio così.
17 ragazze, dunque, operina del 2011 che ha spiazzato e un po’ divertito con i suoi toni da commedia la Francia. Diretto da due registe sorelle, Delphine e Muriel Coulin, ci racconta di una liceale che cade incinta di uno che non è neanche il suo boyfriend. Intorno a lei, un villaggio in cui la crisi della pesca sta portando una continua riduzione del benessere. Sarebbe forte la pressione sulla ragazza perché si liberasse del bambino. Ma a darle man forte arriveranno 16 sue compagne di liceo, che decideranno per solidarietà di farsi mettere incinte pure loro, e così sarà. 17 gravidanze, tutte insieme. Pradossalmente, attraverso quella precoce maternità di massa vogliono attuare la loro emancipazione, gridare la loro rivolta verso gli adulti, sottrarsi alle loro regole. Gravidanza come autodeterminazione e liberazione. Scompaginando decenni e decenni di battaglie femministe, capovolgendo il mito contemporaneo della maternità come schiavitù femminile. Tutto non nei toni del manifesto ideologico, tantomeno della concione neocon e pro-life, ma in quello della commedia. Divertente, però c’è da pensare, altroché se c’è. Presentato a Cannes, finalista César come migliore opera prima. Gran successo in patria, meno da noi. Una delle commedie meno ovvie degli ultimi anni.


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