Anna Karenina, Rete Capri, ore 21,00.
Una delle vette di Greta Garbo. E come si fa a dimenticare quel suo sfingeo primo piano mentre il vapore della sbuffante locomotiva invade la stazione e lei sta per buttarsi? Da allora Karenina è stata identificata con lei e a niente sarebbero valse le pur notevoli interpretazioni successive dell’eroina borghese di Tolstoj, da quella di Lea Massari nello sceneggiato Rai di Sandro Bolchi a quella recente di Keira Knightley. Questo film diretto da Clarence Brown, uno di quegli artigiani cui gli studios affidavano volentieri la gestione della superdiva, è assolutamente perfetto nella sua convenzionalità, al punto da fissare indelebilmente un modello, un paradigma di cinenarrazione: così si portano sullo schermo i classici della letteratura ottocentesca. Fredric March è Vronsky, Basil Rathbone, il più famoso Sherlock Holmes del cinema, è Karenin. La grande svedese era alla sua seconda Karenina, avendola già interpretata nel 1927 in una versione dal titolo Love.