World War Z, Iris, ore 23,36.
Tutto incomincia coma una Sars, come un’influenza aviaria. Da una qualche parte del globo, forse l’India, forse il Medio Oriente, nel passaggio da animale a uomo un virus subisce una mutazione letale, trasformando gli esseri umani che ne sono infetti in zombie. Morti viventi assai aggressivi che a loro volta diventano gli untori di ulteriori contagi: basta un morso, e sei zombizzato senza rimedio. Morto. Anzi, schifosissimo morto ambulante. Quando le autorità e le istituzioni – l’Onu, l’Oms, le presidenze di Stati Uniti e altri paesi – si rendono conto della cosa, è già pandemia. Intere aree del pianeta sono oramai state conquistate dal nemico, e l’assedio a quelle ancora intatte si fa sempre più pressante. Un detective dell’Onu (ma cosa fanno all’Onu i detective? mah) di nome Gerry Lane, aduso a lavorare in zone flagellate da guerre e altri disastri, viene prontamente richiamato in servizio acciocchè partecipi a una spedizione volta a far luce su come sia iniziata la pendemia e a trovare un possibile argine alla sua veloce diffusione. Si va in Sud Corea, in una base militare Usa, perché si sospetta che il paziente zero abbia dimorato lì. Non sarà che la prima tappa di un frenetico viaggio intorno al mondo (come in Bourne, come in Missione: Impossible) alla ricerca di un modo di vincere la pandemia e arrestare i mostri che ormai sono milioni, centinaia di milioni, forse miliardi, e travolgono tutto ciò che trovano. Si fa tappa anche da uno scienziato che molto sa e molto ha capito e che sta in Israele, uno dei pochi luoghi non ancora contaminati, visto che il muro eretto contro le infiltrazioni terroristiche dai territori palestinesi l’ha protetto (“Sono duemila anni che da queste parti si costruiscono muri” è la non felicisssima battuta del nostro eroe). Ma è un’illusione. Anche Gerusalemme cadrà in mano al nemico, e la scena dell’assalto della massa zombesca all’alta barriera proettiva è una delle scene più spettacolari e riuscite e terrorizzanti. Si arriva in un centro di ricerca nel Galles dove forse, grazie a un pugno di infettivologi-virologi, si riuscirà a trovare l’antidoto (o il vaccino). Niente di particolarmente nuovo, lo schema narrativo è quello, stracollaudato, della povera umanità assaltata e accerchiata da mostri, alieni, altri-da-sè (i paradigmi restano Gli uccelli di Hitchcock, La cosa dell’altro mondo e L’invasione degli ultracorpi, gli western con i fortini assediati dagli indiani). Gli zombie sono velocissimi, ipercinetici e letali, mica quei lentoni dei film di Romero o, ancora prima, di Jacques Tourneur. Quando son tanti e come giganteschi insetti muovono all’attacco fan paura davvero, altrochè, e ci si atterrisce come con i filmoni di paura di una volta, quando si era più ingenui. Se Pitt ha fatto rigirare una buona parte del film, ha avuto ragione, visti i buoni risultati. Zone morte (narrativamente, intendo) non ce ne sono tante, anche se gli zombie sono meglio quando fanno mucchio di quando li si vede isolati e da vicino, che con quello strabuzzare gli occhi e digrignare la mascella fanno ridere, suvvia. Il peggio di questo per niente brutto World War Z sta nel côté familiare del povero Brad: una moglie sempre attaccata ridicolmente al telefono (è la molto brava Mireille Enos vista in Gangster Squad e qui sprecatissima in una parte da rompiballe), due figlie piccole di cui una petulante e francamente insopportabile che la vorresti vedere zombizzata, e invece niente. Non male, e per niente banale, nemmeno l’idea di come si possano arginare i dannati mostri. Brad è Brad, e anche un filo invecchiato e un filo imbolsito, e anche se molto trascurato e zazzeruto, fa sempre la sua figura. Senza di lui il film temo non reggerebbe. Pierfrancesco Favino, nella parte di un virologo romano emigrato nel Galles, se la cava più che onorevolmente. Scene culto: il taglio mediante machete di una mano morsicata per evitare che il virus si propaghi al resto del corpo e le manovre silenziose anti-zombie sotto la pioggia in bicicletta per non destare i mostri, assai sensibili ai rumori.
Film stasera in tv: Brad Pitt in WORLD WAR Z (lun. 29 febb. 2016, tv in chiaro)
Creato il 29 febbraio 2016 da LuigilocatelliPotrebbero interessarti anche :