Magdalene, Iris, ore 23,37.
Il film di Peter Mullan che, a sorpresa, si portò via il Leone d’Oro a Venezia nel 2002. Com’erano orrendi quegli istituti chiamati Case Magdalene dove fino agli anni Sessanta nell’Irlanda più retriva venivano confinate le ragazze colpevoli di cattivi comportamenti sessuali, o magari vittime di stupri o solo di circostanze sfortunate, acciocchè venissero rieducate alla virtù e redente dal vizio. Tenutarie di queste case ai confini con il lager erano suore sadiche e inflessibili, così almeno ce le dipinge questo film che fece palpitare di indignazione i critici e gli spettatori più ferventemente anticristiani e antipapisti. A me non è mai piaciuto granché, così rozzo e astutamente politically correct. Recentemente le Case Magdalene le abbiamo riviste in Philomena, il furbo film di Stephen Frears lanciato da Venezia 2014.