Film stasera in tv: RATATOUILLE (mart. 30 dic. 2014, tv in chiaro)

Creato il 30 dicembre 2014 da Luigilocatelli

Ratatouille, Rai 2, ore 21,20.
Qualcuno l’ha inserito nella lista dei film migliori della scorsa decade. Esagerato, però mica tanto a pensarci bene. Ratatouille, anche per uno come me che ha una certa allergia e pure idiosincrasia per i cartoni animati, anche se computerizzati e di ultimissima generazione, è un gran prodotto, il più bello e inventivo uscito dalla cucina della Pixar, che pur di prodotti altamente rispettabili (e con lampi di genio) ne ha sfornati e continua a sfornare. Il topino Rémy dall’olfatto raffinato che lo distingue dai suoi simili e innamorato della haute cuisine, e che sogna di diventare un  grande chef, è una creatura che non si dimentica, e che si ama di amore subitaneo. Faticherà a realizzare il suo sogno, dovrà attraversare mille avventure, ma ce la farà naturalmente (siamo pur sempre nel mondo Disney: la Pixar fa parte del suo impero). Entriamo con lui nella nicchia dei ristò parigini d’alta gamma e alte pretese, con chef talentuosi e bizzosi, giornalisti grastronomi potenti, vecchi padroni buoni e nuovi padroni cattivi, e fumi, vapori, batterie di pentole, mestoli, cappelli da cuoco, intingoli, sapori, aromi, leccornie e anche piatti sbagliati e schifosi. Colonie di topi, fogne e soffitte, perché il mondo è anche quello dei cunicoli e antri luridi, del sottosuolo, e i cartoni animati ce l’hanno spesso ricordato. Incanta il vecchio e il nuovo, in questa meraviglia di Ratatouille. Il nuovo della tecnologia applicata all’immagine e all’animazione, il vecchio di certi eterni archetipi della letteratura e poi del cinema fantastici, come il topo antropomorfo, e poi c’è la fascinazione tutta americana per l’Europa e per Parigi (in fondo, Ratatouille è un hommage del nuovo mondo al vecchio mondo di Parigi, come il Midnight in Paris di Woody Allen, però molto meglio e con meno sussiego). Già Sabrina-Audrey Hepburn andava lì sulla Senna per imparare a cucinare, con Ratatouille tutti noi rifacciamo virtualmente lo stesso viaggio, per imparare qualcosa di mestoli e pentole, ma soprattutto per rigenerarci e sentirci un po’ migliori e più fini e di classe. Una vertigine di citazioni, questo Pixar movie, molto consapevole in ogni passaggio narrativo e inquadratura di quello che è stato il cinema popolare del passato e ansioso di ripercorrerlo. Ridurlo a film per bambini non è bello, è molto di più. Straordinario, anche perché intercetta, interpreta, coglie (il film è del 2007) e rilancia una delle ossessioni degli ultimi anni e del nostro presente, quella per la cucina. Strano, in anni in cui si demonizza il cibo e si sottopongono i corpi a feroci diktat dietetici, in questa era in cui le tradizioni culinarie si sono corrose e non vengono più trasmesse di madre in figlia, le donne non stanno più ai fornelli e hanno poco tempo, e le nuove generazioni spesso non sanno neppure farsi un caffè (e spesso non sanno neppure mangiare decentemente), assistiamo a questa proliferazione e superfetazione di tramissioni tv, corsi, libri, siti web sul cibo e come cucinarlo. Non so cosa significhi, e in fondo neanche troppo mi interessa saperlo. Registro solo il dato e il fenomeno, colossale, di cui Ratatouille è stato uno dei sintomi, e dei migliori. Il regista Brad Bird dopo questo film se ne era rimasto in disparte per un po’. È riemerso poi con Missione: Impossible – Protocollo Fantasma, il quarto della serie, enorme successo al box office americano. Passando piuttosto bene dal topino Rémy a Tom Cruise.


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