Deliri d’amore, Italia 7Gold, ore 23,45.
Ecco, per capire cosa sia stata davvero la movida spagnola anni Ottanta con la sua ubriacatura post-franchista, con la sua deregulation dei sensi e di ogni possibile forma di amore, bisognerebbe guardare film come quelli del primissimo, selvaggio Almdóvar. O film minori e magari trscurabili come questo. Fastidioso nella sua esaltazione di un eros senza limiti, e però specchio fedele di quegli anni, quasi un referto antropologico della grande mutazionein dei costumi, dei valori, dei modi, delle cose che investì allora la Spagna. Film che, diretto da più registi, si configura in sei episodi, ognuno dedicato a un estremismo amoroso, a una rottura, a uno strappo del canone precedente in fatto di morale sessuale. Poteva mancare l’attore allora simbolo di quel cinema e di quella temperie, ovverossia Antonio Banderas? Non che non manca. Giovanissimo, è un ragazzo che scompagina con la sua bellezza un maturo signore, nel nome di una omosessualità che si fa veicolo di un ribaltamento privato, e fors’anche pubblico. C’è poi una storia di un triangolo, e quella del voyeurismo di una coppia, e via a scoprie vizi e vizietti e sporaccioneria nascoste di gente perbene. Con Carmen Maura e Marisa Paredes.