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Film stasera sulla tv in chiaro: SLEUTH – gli insospettabili (lunedì 4 novembre 2013)

Creato il 04 novembre 2013 da Luigilocatelli

Sleuth – Gli insospettabili, Cielo, ore 21,10.

Jude Law e Michael Caine in una scena di 'Sleuth'

Jude Law e Michael Caine in una scena di ‘Sleuth’

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Remake di un bellissimo film del 1972 del grande Joseph L. Mankiewicz, tratto da un play teatrale di gran successo di Anthony Schaffer. Mankiewicz, alla sua ultima regia, ne fece uno dei suoi mirabili esempi di cinema di conversazione (e di cinema della crudeltà); stavolta dietro la macchina da presa c’è Kenneth Branagh, e l’ambizione di ripetere quell’exploit è evidente e dichiarata. Il produttore, oltre che protagonista, Jude Law chiama a riscrivere la sceneggiatura addirittura il premio Nobel della letteratura Harold Pinter, il maggior commediografo di lingua inglese dell’ultimo mezzo secolo, il quale, a sottolineare il suo coinvolgimento nel progetto, appare anche in un cameo. Già questo rende Sleuth imperdibile. Pinter scarnifica il plot originale, pur rispettandolo in ogni suo passaggio narrativo, confonde ancora di più le tracce, intensifica il senso di minaccia, tende all’astrazione. La storia: il ricco e maturo scrittore di gialli Andrew Wyke (Michael Caine) chiama nella sua villa settecentesca, ma con interni che sembrano uno showroom di design e arte contemporanea, il giovane attore Milo (Jude Law), l’amante di sua moglie, colui che gliel’ha portata via per sempre. Milo gli chiede di divorziare, Andrew contrattacca con una proposta: ruba i gioielli di mia moglie, io potrò intascare i soldi dell’assicurazione e tu, rivendendoli, potrai ricavare quanto serve a te e a lei per vivere da ricchi. Non è che la prima mossa di una complicata partita a due di inganni e controinganni, con continui rovesciamenti e colpi di scena, con identità che si mascherano e si rivelano a sorpresa. Chiaro che è un gioco al massacro, ma chi lo conduce? E chi è il carnefice e chi la vittima? Il testo, già tesisssimo in origine, viene reso ancora più inquietante da Pinter. Michael Caine, che nel film di Mankiewicz era il giovane amante, qui si cala nell’altro ruolo, in un ulteriore ribaltamento e slittamento. Film presentato a Venezia e snobbato dai critici e accolto malamente anche dal pubblico. Peccato. Merita di più, molto di più.


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