Film – “the equalizer – il vendicatore”: la giustizia fai da te

Creato il 07 settembre 2015 da Nontoccatepolifemo @Marco_Losno

Cala il sole. Solito ristorante ai bordi della città. Solito tavolo vicino alla finestra. Solita ordinazione. Solita abitudine di tradire l’attesa con un libro. Questo è, alla sera, Robert McCall, che di giorno lavora ormai da anni in un grande magazzino di strumenti per il “fai da te”. E poi c’è lei, la solita povera innocente ragazza lì ferma al bancone, costretta dai principali russi a prostituirsi in strada. Ogni maledetta notte.

Tutto è così tremendamente uguale, fino a quando un pestaggio subìto dalla giovane scuote l’uomo, ex agente della CIA dal passato nascosto a tutti, che decide di fare qualcosa. Di non restare più fermo a guardare e basta. Così, la svolta. Il punto in cui leggere storie diventa meno appagante che scriverle di proprio pugno. Ed è qui che comincia la nuova vita di Robert, la storia di una vendetta poco personale che si consuma giorno dopo giorno, ogni sera, una volta posato il grembiule del magazzino.

La sua, diventa una coraggiosa scalata su per la vertiginosa e potente torre del crimine russo. Unica regola: mai dubitare delle proprie possibilità, perché “il dubbio uccide”, e mai voltarsi indietro, fermandosi troppo a pensare. Unico obiettivo, invece: stanare i potenti della mafia, uno per uno, e dargli una bella lezione. Ma non una di quelle con banali cazzotti, schiaffi, mani legate. No, quella è roba da principianti. Qui si fa sul serio, con un uomo disposto a tutto pur di portare a termine la propria crociata in nome della libertà.

Un applauso a regia e sceneggiatori, che condiscono molto spesso il film con fondamentali inquadrature, riflessioni e discorsi coinvolgenti. Difficile immaginare una pellicola altrettanto piacevole senza questi aspetti così curati. Come curata è la scelta di dare un continuo doppio ruolo al protagonista, ora cacciatore, ora preda: c’è il momento in cui Robert va dagli avversari e quello in cui sono loro ad arrivare da lui. Ma non c’è storia per i cattivi, è ovvio, se hai sulle spalle un addestramento da paura e se sei sai essere più freddo, più spietato di loro. Se sei capace di nasconderti nel buio, di diventare il volto ufficiale della paura.

Sono in tanti, in punto di morte, a rivolgergli una domanda: “Chi sei?”. La risposta viene da sé: Robert è la vendetta in persona. Abile a scovarti, piegarti e infine ad abbatterti. Con mosse ben studiate, quasi fosse una partita a scacchi.
A te, a fine pellicola, un solo messaggio: la giustizia, in casi particolari, può essere molto silenziosa. E fai da te.

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