Film Trash #1: Il Quarto Tipo & Sei Giorni Sulla Terra

Creato il 05 settembre 2014 da Postscriptum

D a oggi comincia questo nuovo appuntamento di PostScriptumBlog dedicato ai film trash ovvero a quei film pieni zeppi di difetti ma che ci fanno morire dalle risate. Ogni puntata (cioè ogni sabato, più o meno) vi proporrò due titoli, accomunati da un’idea di fondo, che mi hanno divertito assai e se lo vorrete potrete recuperarli per commentarli insieme qui sotto o anche solo per dedicarvi a qualche oretta di divertimento puro.

Premetto che non sono un esperto di cinema ma solo un appassionato, quindi il comparto tecnico dei film, seppur carente, per me non rappresenta un problema nella misura in cui non inficia il carattere divertente della cosa; invece cercherò di soffermarmi sulle cose più assurde che ho rilevato.
Vi prego, non si offendetevi se trovate che i film che vi propongo siano dei capolavori: tutto quello che dico e scrivo sono mie personali e opinabilissime considerazioni.

Il tema di oggi sono gli alieni e i film di cui voglio parlarvi sono Il Quarto Tipo e Sei Giorni Sulla Terra.

# Il Quarto Tipo #

Titolo originale: The Fourth Kind
Paese: USA
Anno: 2009
Regista: Olatunde Osunsanmi
Attori che potreste conoscere: Milla Jovovich, Elias Koteas

La trama

Il film, che in realtà è un mockumentary (falso documentario), è incentrato sulla dottoressa Abigail Tyler e sulla sua storia alquanto misteriosa. Il regista finge di intervistare la dottoressa riguardo una certa terapia psicologica a base di ipnosi a cui si è sottoposta per far luce sull’assassinio del marito avvenuto nel letto in cui dormivano insieme tempo prima. Decisa a buttarsi alle spalle questa triste storia e forte di questa nuova tecnica ipnotica (che però su di lei non ha avuto effetto), Abigail parte per la ridente (orribile) cittadina di Nome, in Alaska, dove gli abitanti dimostrano di avere comportamenti alquanto surreali.
In effetti questi cittadini sembrano essere strani fin da subito: dormono male, fanno incubi terribili, credono di vedere animali che li fissano da dietro le finestre e, dalle registrazioni delle sedute ipnotiche della dottoressa, si possono sentire parlare in lingue vecchie di migliaia di anni e risalenti agli antichi Sumeri.
Da questo punto in poi non si capisce più se stiamo guardando un film sugli alieni, un thriller psicologico o un horror a sfondo esoterico: Nome si trasforma in un crogiolo di isterismi e follia, avvengono omicidi e suicidi e grazie all’aiuto di alcuni personaggi Abigail fa la conoscenza di una entità aliena che circola indisturbata nei corpi dei poveri cittadini e che, ahinoi, ha più manie di grandezza di Lapo Elkann e allo stesso tempo le idee confuse in modo imbarazzante. Non si capisce cosa voglia. Dominare il mondo, soggiogare gli abitanti del paese, ammazzare per diletto o cos’altro; a un certo punto, verso la fine, rapisce anche la figlia di Abigail per dimostrare quant’è figo e poi con un bel discorsetto finale, condito da vocina deliziosa ma quasi incomprensibile, spiega che lui è…Dio.
E…si, il rumore che avete sentito erano le mie palle che sfondavano il pavimento.
Ma dico io: hai fatto il falso documentario sugli alieni che possiedono le persone come demoni? Hai tirato in ballo vecchie teorie esoteriche su collegamenti tra le divinità sumere e gli alieni? Ma come ti viene in mente di far dire una cagata del genere all’alieno??
Dopo aver costruito una bella tensione per tutto il film, aiutati da atmosfere sempre cupe e pressanti, quando ti aspetti che questo essere onnipotente abbia in mente chissà quale piano diabolico, il regista, o lo sceneggiatore, non saprei, potrebbe essere anche un cane, se ne esce con una battuta del genere.
Punto e basta. Abigail impazzisce e il film finisce qua.

Perchè questo titolo

Gli incontri ravvicinati del quarto tipo, ho letto sul web, sono quelli in cui la persona viene rapita da un’entità aliena e vengono dopo quelli del terzo tipo (avvistamento di esseri alieni fuori dalle astronavi), del secondo (avvistamento di segni alieni) e del primo (avvistamento di ufo).

# Sei Giorni Sulla Terra #

Titolo originale: ipse
Anno: 2011
Paese: Italia
Regista: Varo Venturi
Attori che potreste conoscere: lo stesso Varo Venturi, Massimo Poggio, Ludovico Fremont

La trama

La bella Saturnia dice di essere stata rapita dagli alieni e quindi si rivolge all’esimio luminare Davide Piso che però è in rotta con la sua università e con la comunità scientifica per la sue dichiarazioni circa i collegamenti tra massoneria e invasioni aliene. Dopo essersela ingroppata per bene, Davide decide di aiutare Saturnia. Come? Nel solo modo che conosce: ipnotizzandola per far venir fuori l’entità aliena che, secondo lui, si cela nel corpo della giovane. Purtroppo per lui questo ospite non aspettava altro che la ragazza abbassasse le sue difese psichiche per prenderne il sopravvento e presentarsi al nostro eroe con il suo nome conosciuto sulla Terra sin dal tempo dei Sumeri (di nuovo…..mortacci loro…): Hexabor di Ur.
Per impedire che questo simpaticone faccia i suoi comodi, ovvero favorire l’avvento della sua razza sul pianeta, Davide e i suoi collaboratori, Elena e Leo, maltrattano il corpo della povera Saturnia a colpi di pere di droga, sedando così il bellicoso alieno. In un turbinio di servizi segreti deviati che cercano di ammazzare i nostri eroi, società occulte che cercano di ammazzare i nostri eroi e continui risvegli di questo pedante invasore che cerca di ammazzare i nostri eroi, i nostri eroi riescono a venire a capo della faccenda. La razza umana sarebbe un esperimento genetico di diverse razze aliene che, rapendo nel corso della storia le cavie adatte, hanno creato le condizioni adatte per avere accesso all’energia contenuta nei corpi umani sotto forma di…anima. E nel fare questo hanno creato le società occulte per coprire le loro tracce. Che storia, eh?
Con l’aiuto di un collettivo di hacker fattissimi e improponibili, Davide e compagnia bella, escogitano un piano per liberarsi di Hexabor, il quale è ancora imbottito di morfina nel corpo della povera Saturnia: secondo questo piano geniale devono invertire una frequenza ricavata decifrando un glifo che si trovava nelle gallerie dei Fori Imperiali di Roma e spararlo a tutto volume durante un rave notturno in un bosco. Non ci avete capito niente? Nemmeno io ma, questa è la sensazioni che vi lascia il film. Una grande supercazzola fantascientifica.

Perchè questo titolo

La supercazzola prematurata con scappellamento a destra….no, scherzo. L’avventura dura sei giorni. Ecco tutto.


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