Paese: Stati Uniti
Anno: 1999
Durata: 125′
Regia: James Mangold
Cast: Wynona Ryder; Angelina Jolie
Soggetto: Dal libro di Susanna Kaysen, Girl interrupted (1994)
Voto:
Quando una storia come quella di Susanna Kaysen -una di quelle storie che sembrano cosi’ lontane dalla nostra realta’ quotidiana e nello stesso tempo, sorprendendoci con il fiato sospeso, lasciano sorgere il dubbio che ci riguardino invece cosi’ profondamente tanto da non riuscire a ricordarci di averle mai vissute- incontra un cast eccezionale -attrici che tentano di ricordare quando hanno vissuto la storia di Susanna, come Wynona Ryder e Angelina Jolie- e un regista attento agli spazi del profondo, il risultato non puo’ che essere un capolavoro.
Tutto ciò che so è che incominciai a sentire…ancora. Qualunque cosa fosse, seppi che c’era solo un modo per tornare nel mondo:
usare il luogo per parlare.
Susanna Kaysen
Ragazze interrotte a metà, divise fra due mondi, due modi di essere…Ragazze Interrotte che stanno affrontando una scelta, la scelta, tutte le scelte del mondo, ma dall’interno. Ragazze interrotte che avvertono, percepiscono e sentono l’esterno nell’interno, il mondo nel loro intimo. Le scelte del mondo -da agire nel mondo- sono e avvengono nella loro carne perche’ queste ragazze sentono il passaggio -invero lo sono- e sulla divisione -sul limite- si interrompono.
Ragazze Interrotte che stanno imparando il gioco degli specchi, Lisa (Angelina Jolye) lo dice subito a Susanna (fantastica Wynona Ryder):
Controlla gli specchi, e se sono chiari vai giu nell’ufficio di Hector. E’ vicino al salone d’arte e sarà aperto.
Controlla gli specchi, le dice, perche’ la divisione che senti dentro rispecchia i due mondi su cui ti affacci. E tuttavia, e’ semplice guarire: la rottura che senti nella tua carne dev’essere fuori. Se gli specchi sono chiari, se riflettono bene, allora potrai muoverti ed ogni porta ti sarà aperta, liggiù nel luogo dell’arte, nel luogo della creazione.
Ragazze Interrotte, che stanno vivendo la storia del mondo fino ai suoi limiti piu’ estremi. Il tempo, in loro e attorno a loro, si condensa e non lascia spazio alla creazione, nemmeno al respiro. Niente vale la pena nel luogo della divisione, niente può essere raccontato quando tutto sarà sempre lo stesso, sempre fermo sul limite di un inizio possibile. E tuttavia, le Ragazze Interrotte scoprono che oltre la divisione non è la fine, ma l’inizio. Oltre la divisione vi è il sogno e…
Quando tu non vuoi sentire, la morte puà sembrare il sogno. Ma vedere la morte, veramente vederla…fa capire che sognarla è veramente ridicolo.
E quando la divisione, si trasforma in una scelta…solo allora accade la vita.
Allora solo si puo’ raccontare, ci si puo’ esprimere, e il mondo puo’ finalmente trasformarsi da luogo della lacerazione per divenire il luogo di una creazione senza fine.
Susanna ci dice come si fa, si inizia raccontandosi, trasformando ciò che lacera, e lacerando ferma, perche’ questi, gli antichi limiti, sono gli strumenti che ci vengono offerti per agire nella nostra realta’.