L’autore di Le quattro volte (2010) mette al centro della scena i romiti, mitici uomini selvatici completamente ricoperti d’edera e di fronde e li segue dalla loro comparsa nel fitto del bosco fino al loro arrivo in paese, per un viaggio tra passato e presente, tra realtà e rappresentazione, tra visibile e invisibile. La chiusura è invece affidata a I corpi estranei di Mirko Locatelli, appena presentato all’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.
Oltre a omaggiare importanti figure come Helga Fanderl (grazie alla collaborazione di Goethe – Institut Mailand) e Paolo Gioli, la sezione Fuori Formato quest’anno raccoglie alcuni titoli significativi del cinema di ricerca contemporaneo, all’interno di programmi come Montaggio e redenzione, Etnografia sperimentale e Sguardi al lavoro.
Prospettive è invece la nuova sezione del Festival, composta da otto opere firmate da promettenti cineasti italiani, in alcuni casi esordienti, in altri attivi già da qualche anno, ma tutti portatori di un’idea di cinema fertile e coraggiosa, pronta a mettersi alla prova del passare del tempo.
Ross McElwee
Prevista poi una Retrospettiva dedicata a Ross McElwee (Charlotte, North Carolina, 1947), docente di cinema all’Università di Harvard (dal 1986 è professore presso il Dipartimento di Studi visivi e ambientali), il quale ha rivoluzionato l’idea stessa di documentario attraverso film divertenti e profondi (Sherman’s March, 1986, Bright Leaves, 2003), capaci di raccontare il mondo a partire dall’intimità della coppia e della famiglia, trasformando la sua vita quotidiana in una storia emotiva degli ultimi quarant’anni della società americana. Filmmaker proietterà la sua intera opera e ospiterà un laboratorio tenuto dal cineasta, che sarà in Italia dal 30 novembre al 6 dicembre, mentre un volume con intervista e contributi critici originali sarà edito da AgenziaX.
Se, come scritto, Ross McElwee ripercorrerà una carriera quarantennale segnata dalla rottura nei confronti del cinema diretto verso l’elaborazione di un cinema in prima persona, Claire Simon porterà a Milano il suo ultimo lavoro, una perlustrazione di un luogo simbolo della città di Parigi, Gare du Nord, raccontata attraverso un film di finzione, un documentario e un portale multimediale. Giuseppe Morandi, fotografo e cineasta, esplorerà invece la trasformazione della campagna lombarda dagli anni Cinquanta a oggi.
FILMMAKER è sostenuto da Comune di Milano-Assessorato Cultura, Provincia di Milano, Ministero Beni e Attività Culturali, Fondazione Cariplo, Mantù, SPI-CGIL, Goethe Institut Mailand.
Abbonamento Festival: intero euro 25,00 – ridotto per studenti universitari e per under 18 euro 15,00
Ingresso giornaliero :euro 5,00 (cineinstallazione Alberi: euro 4)
Informazioni: Filmmaker, via Aosta 2, 20155 Milano
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