La foto dell’anno 2016 – Speranza di una nuova vita
di Rina Brundu. Che poi, a ben guardare, un blog può essere soprattutto un diario, come usavasi anni fa ma con la differenza che nessuno corre a nasconderlo sotto il letto e nessun altro trama per leggerlo di nascosto. Che poi.. non è neppure importante… nulla è mai troppo importante. L’ho imparato oggi più di ieri, oggi che ho fatto uno di quegli incontri che ti segnano… Uno di quegli incontri che fai di rado e per cui non hai mai tempo e quando li fai ti domandi perché non hai mai tempo per certi incontri… Forse perché bisogna meritarli… meritare il know-how che possono trasmettere, quell’anelata saggezza-in-più che per certo non arriva mai di botto….
Ma è pur vero che tutta la nostra vita è fatta di incontri… a termine. Alcuni durano per anni, altri solo un fuggevole istante ma nessuno, neppure i più importanti, durano tutta una vita. Noi nasciamo e moriamo da soli, sovente percorriamo buoni tratti di strada in solitudine quasi perfetta, e il resto sono… incontri. Incontri che a volte capitano all’improvviso, altre volte erano destinati, in altre occasioni paiono nemesi, di tanti in tanto sono sbattiti d’ali d’angelo che ti sfiorano, proprio come mi è capitato questa mattina. Che a volte non ti accorgi neppure che ci sono stati, questi incontri, intendo, e altre volte, mentre giri l’angolo per muovere oltre, ti pare che ti si spacchi il cuore, nel dolore… del distacco: avresti solo voluto che durasse di più! Cosa? Quel dato… “incontro”. Che a volte servono anni per dimenticarli e altrettanti per capire che è comunque meglio che date occasioni per imparare e crescere ci siano state.
Così dopo lungo elucubrare sono infine giunta alla conclusione che questi “incontri” a… termine… ecco… che… che sono pezzi di strada che le anime percorrono insieme. Per raccontarsi, forse informarsi, magari aiutarsi, oppure non annoiarsi… magari solo conoscersi… perché non è detto che bastino milioni di anni per conoscere tutti! Che poi mi fa meraviglia: avrei giurato che – fatta salva la mia famiglia più stretta – io non avessi mai “incontrato” nessuno, nessuno di importante voglio dire, di importante per me; e avrei pure giurato di non avere mai avuto tempo per simili… sciocchezze. Ma adesso ho capito che in realtà io ho incontrato migliaia di spiriti. Come a dire che forse quelli – a dispetto del mio non avere tempo – sono venuti a salutarmi comunque, magari ad aiutarmi comunque… forse nella maniera più discreta, in quella per cui non mi potrò mai sdebitare perché proprio non l’ho capita… Magari qualcuno mi ha finanche mandato un abbraccio che non ho saputo ricambiare, un saluto che non ho saputo restituire, un sorriso che non sono riuscita a cogliere… e forse c’era pure amore.
Che poi, a ben guardare, un blog può essere soprattutto un diario, come usavasi anni fa ma con la differenza che nessuno corre a nasconderlo sotto il letto e nessun altro trama per leggerlo di nascosto.
PS Un abbraccio forte anche al prof Pittau – un altro incontro importante della mia vita che mi ha insegnato molto – con l’augurio di risentirlo presto con la tipica grinta che è pure la mia.