Cinque partite, cinque vittorie: insomma, Cinque Stelle. Nel segno del suo numero karmico, il Movimento fa il pieno nei ballottaggi: al nord, dove si prende l'ex roccaforte rossa Venaria Reale, a un soffio da Torino, ma soprattutto al sud, dove espugna la Gela del governatore Rosario Crocetta, "doppiando" il candidato del Pd. Beppe Grillo, descritto come "contentissimo", celebra su Twitter: "Filotto 5Stelle". E Luigi Di Maio, il candidato premier futuribile, già invoca le Politiche: "Il Movimento 5 Stelle ha asfaltato i suoi concorrenti con una media del 70 per cento, e ciò conferma le enormi possibilità che abbiamo di governare il Paese accedendo al ballottaggio". Vuole il corpo a corpo con Matteo Renzi, il M5S che vince e cambia pelle.
Dopo il ritorno in tv, ha scoperto la tattica e ha giocato (anche) di accordi. Innanzitutto con il centrodestra, che proprio a Gela ha promesso e portato voti al candidato 5Stelle in cambio di una silenziosa ma concreta mano a Enna, per abbattere il veterano dem Vladimiro Crisafulli. Ma il M5S fa sponda perfino con la Lega Nord, che a Rovigo metterà in giunta un uomo vicino al Movimento (ma non iscritto), Andrea Donzelli, responsabile di una struttura che ospita profughi e richiedenti asilo. Non è un episodio isolato: il governatore veneto Luca Zaia predica il dialogo con i Cinque Stelle da settimane, mentre il governatore lombardo Roberto Maroni ha aperto al reddito di cittadinanza. Fuori da questo schema il caso Venezia, con Felice Casson abbandonato a se stesso, anche se affine al M5S per idee e battaglie parlamentari. Ma la voglia di una rumorosa sconfitta del Pd, e quindi di Renzi, ha prevalso su tutto.
A PESARE ora è il rosario di numeri del successo a 5 Stelle. La base è il tris di domenica sera, anzi il triplete, come ironizzava ieri mattina Grillo, con chiara risposta calcistica al Matteo Orfini che il 31 maggio rimproverava ai 5Stelle gli "zero tituli" alle Regionali (citazione dell'ex tecnico dell'Inter Mourinho). Si parte da Venaria Reale, 35 mila abitanti, dove l'informatico Roberto Falcone ha travolto il candidato dem con il 69,1 per cento, diventando il primo sindaco del M5S in Piemonte. E si prosegue con Quarto: comune di 40 mila abitanti alle porte di Napoli, sciolto per camorra dal 2013, dove l'avvocato Rosa Ca-puozzo ha stravinto con il 69,62 per cento contro l'ex sindaco Gabriele Di Criscio, sostenuto da liste civiche. Non proprio una vittoria imprevista, dopo che un esposto del Movimento al Consiglio di Stato aveva escluso dalla corsa il Pd e gran parte del centrodestra, rei di non aver rispettato le procedure sulle liste. Ma il M5S può celebrare il suo primo sindaco campano, appoggiato pubblicamente anche da Fratelli d'Italia. Si passa in Sardegna e ci si imbatte nella valanga grillina di Porto Torres, vicino Sassari, dove l'insegnante precario Sean Christian Wheeler (nato in Arkansas ma cresciuto a Gaeta, in provincia di Latina) ha battuto con oltre il 72% il sindaco uscente di centrosinistra, Luciano Mura. Il triplete poteva già giustificare sorrisi. Ma ieri sono arrivati i numeri della Sicilia. Soprattutto, è arrivato il trionfo di Gela (Caltanissetta), dove Domenico Messinese ha superato il 65 per cento, lasciando al palo l'uscente Angelo Fasulo, dem, ovviamente crocettiano.
Il M5S ha strappato la città al governatore dopo una campagna elettorale nervosissima, con il Movimento che ha accusato Crocetta di aver minacciato "la chiusura dei rubinetti" a Gela in caso di sconfitta, e lui a smentire e a minacciare querele.
ALLA FINE la differenza l'ha fatta anche il centrodestra, con Forza Italia che nei giorni scorsi ha ufficialmente annunciato l'appoggio a Messinese, in cambio del sostegno del M5S al candidato moderato a Enna". Ufficialmente, i Cinque Stelle non hanno stretto alcun accordo ("dal centrodestra solo un endorsement").
Ma il patto tacito è andato ugualmente in scena, autorizzato da Milano dal "guru"
Gianroberto Ca-saleggio. Anche se l'apparizione di Messinese al comizio finale di Ncd, con tanto di selfìe sorridente sul palco, ha rischiato di complicare tutto (e ha fatto arrabbiare qualche big del Movimento). Tutto cancellato ieri, con quel 65 per cento e la sconfitta di Cri-safulli. Non finisce qui, perché il M5S conquista anche Augusta (Siracusa), reduce da due anni di commissariamento per mafia. A stravincere con il 75 per cento è Cettina Di Pietro, avvocato ed ex militante del Pdl, con tanto di tessera fino al 2012 ("ma non l'ho mai chiesta e non sapevo di averla", ha sempre assicurato). Dettagli, per il Movimento che si celebra. "È stata premiata la qualità del nostro lavoro, giorno per giorno" dice al Fatto ildeputato Roberto Fico, membro del Direttorio. "Da rottamatori a rottamati, che fine per il Pd", infierisce Di Maio. Voglioso di elezioni: il prima possibile.