Final Cut, un film che racchiude in sé 451 classici del cinema mondiale

Creato il 28 novembre 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

E’ possibile realizzare un film senza girare una sola inquadratura? Si può raccontare per immagini una storia d’amore senza dover ricorrere alla macchina da presa? E’ vero che la Pixar vi ha già provveduto nell’intenso, magnifico  e dolente incipit di Up ma si trattava di un film d’animazione senza attori in carne ed ossa. Qui invece ci riferiamo a Final Cut del regista ungherese György Pálfi che ha passato tre anni in cabina di montaggio per riuscire a realizzare questo film. Il sogno (o l’incubo) di ogni montatore: dar vita ad una pellicola ricavata da scene tratte da ben 451 film che hanno fatto la storia del cinema. Il piccolo particolare, si fa per dire, di un’operazione di questo tipo è che purtroppo non potrà mai approdare al cinema o in home video a causa dei problemi legati al diritto d’autore. Sarà dunque visibile solo all’interno di rassegne e festival cinematografici e in Italia, dopo il passaggio al Torino Film Festival, lo si potrà vedere la sera del 6 dicembre al cinema Odeon di Firenze all’interno di Mashup Cinema, una giornata interamente dedicata alla proiezione di film nati dal riassemblaggio creativo che autori, registi e montatori hanno realizzato a partire da spezzoni di pellicole preesistenti.

Final Cut racconta una storia d’amore tra un uomo e una donna, interpretati da attori e attrici del calibro di Woody Allen, Gary Oldman, Charlie Chaplin, Brad Pitt, Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau, Sharon Stone, Giulietta Masina, Winona Ryder, Marilyn Monroe e Sophia Loren. Ci fermiamo qui ma la lista potrebbe continuare quasi all’infinito dato che il regista ha pescato a piene mani da centinaia e centinaia di titoli divenuti nel tempo dei classici intramontabili. Sullo schermo assistiamo a tutte le fasi di una love story: incontro, innamoramento, idillio amoroso, rottura, morte fino ad un’improbabile resurrezione che riavvicina i due amanti, a testimonianza del carattere ludico e giocoso dell’operazione firmata dal talentuoso cineasta ungherese. György Pálfi evita, giustamente, di prendersi troppo sul serio e si diverte a giocare coi generi inserendo sequenze tratte da film western, d’azione, di fantascienza, thriller, drammatici, horror e via dicendo fino ad includere addirittura famose pellicole d’animazione. Accostamenti di montaggio folli e geniali come nel caso del celebre accavallamento di gambe di Sharon Stone in Basic Instinct seguito dal ghigno malato di Anthony Perkins alias Norman Bates sul finale di Psycho. Un incredibile mash-up, non solo d’immagini ma anche di colonne sonore. Davvero irresistibile a tratti l’uso delle musiche nel film, rubate anch’esse da innumerevoli pellicole. A dir poco esilarante vedere Charlie Chaplin mentre balla sulle note di Disco Inferno o mentre corre a perdifiato su quelle di Wake up dei Rage Against The Machine, utilizzata in origine per i titoli di coda di Matrix. Alcuni film invece sono evocati solo a livello musicale come nel caso di Nightmare – Dal profondo della notte.

Final Cut è cinefilia allo stato puro, nato quasi per gioco ed in maniera fortuita a causa del blocco produttivo del nuovo progetto di Pálfi dovuto alla crisi economica che ha colpito l’industria cinematografica magiara. Il film, prodotto anche grazie all’aiuto di Béla Tarr, uno degli autori più importanti del cinema ungherese, è stato presentato in anteprima mondiale all’ultimo Festival di Cannes nella sezione Cannes Classics. Speriamo che possa circolare anche in altre rassegne nazionali ed internazionali per essere fruibile dal maggior numero di persone possibile. Se l’uscita in sala o in home video è di fatto irrealizzabile, non si fatica ad immaginare una probabile divulgazione sul web, perfetta per un film di questo tipo, nato in partenza clandestino e fuorilegge.

Al seguente link trovate il programma completo di Mash-Up Cinema: http://www.50giornidicinema.com/#!mash-up/c148t

Boris Schumacher


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