Insomma la tavola è apparecchiata per una tre giorni davvero emozionante, perchè se sabato sarà giornata di pausa per ricaricare le batterie, domenica sarà tempo del gran finale, anche se con orari non del tutto convenzionali e ai quali non siamo abituati: Finale 3°-4° posto alle 13:30; Finale 1°-2° posto alle 16:30. Le 4 partite le potrete vedere su SportItalia.
PANTHINAIKOS-MONTEPASCHI SIENA
L’ultima apparizione di una italiana alle Final Four di Euroleague appartiene proprio a Siena che nel 2008 perse in semifinale contro il Maccabi. Per la Montepaschi questa sarà la quarta presenza alla F4, sperando di centrare per la prima volta la finalissima, evento inseguito dai biancoverdi da parecchie stagioni; per arrivarci coach Pianigiani si affida a un McCalebb che sta tornando in forma dopo l’infortunio, ma soprattutto all’esperienza di Kaukenas, Stonerook e Marko Jaric, arrivato come oggetto misterioso e rivelatosi decisivo in quasi tutte le ultime partite giocate dalla Mens Sana.
Dall’altra parte il Pana gioca per conquistare il suo sesto titolo europeo e può contare sul miglior coach disponibile in questo momento nel nostro Continente, Obradovic; oltre a questo in squadra c’è anche il miglior difensore di questa edizione di coppa (nonchè best defender in 7 delle ultime 8 edizioni) Diamantidis che porterà tutta l’esperienza che gli ha permesso di dominare anche nella serie di quarti di finale con il Barcellona.
Le due squadre hanno cifre più o meno simili in stagione, con 78.3 a 76.6 come punti segnati in favore dei greci (69.7-69.3 quelli subiti invece) che sono avanti, di poco, anche nella percentuale al tiro dalla lunga distanza, che domani potrebbe contare parecchio: 37.53% contro 35.88%.
Le due squadre si sono incontrate altre 8 volte e l’ultima non è un ricordo positivo per gli italiani, eliminati ai quarti di finale per 3-1 nel 2008/09.
Sicuro delle possibilità della propria squadra coach Simone Pianigiani:
“Dobbiamo giocare come una squadra, in attacco e in difesa, solo così potremo fermare i grandi campioni che giocano nel Panathinaikos, questa è stata la nostra forza in tutta la stagione e qualsiasi giocatore sa che potrebbe essere lui quello di maggior impatto per noi.”
Le modifiche agli orari delle partite di finale sono dovuti ad un lutto nazionale domenica in Israele. I “Gialli” quindi giocheranno con una motivazione in più, sapendo che anche in patria la partita sarà molto sentita, perchè l’ultimo titolo (il quarto della storia) risale al 2004 e c’è grande voglia di tornare sul tetto dopo un paio di stagioni in chiaroscuro; l’assenza di Doron Perkins (fuori per tutto il resto della stagione) peserà senza dubbio ma coach Blatt sa bene come modificare la propria squadra per far fronte agli infortuni, il livello di talento non è altissimo ma l’allenatore israeliano riesce da sempre a estrapolare il meglio dai suoi giocatori.
Per il Real Madrid la pressione invece sarà enorme, in bacheca ci sono 8 titoli ma l’ultimo è stato vinto nel lontanissimo 1995! Messina era stato assunto proprio per riportare sul tetto d’Europa le Merengues e l’onore (o l’onere) ora è passato nella mani di Lele Molin, che ha “allenato” molte di queste partite ma sempre da assistente. La sua squadra ha vissuto di parecchi alti e bassi, anche in Liga ACB, è molto giovane ed inesperta e quindi potrebbe subire un po’ psicologicamente; il talento però, sia tecnico sia atletico, è davvero molto grande e giocatori come Prigioni e Reyes in queste occasioni elevano il loro livello di gioco.
Il Maccabi può contare sul migliore attacco tra le quattro squadre impegnate, 82.2 punti segnati sono di molto superiori ai 74 del Real Madrid, che però dalla sua ha una difesa nettamente più serrata come dimostrano i 68.4 punti concessi contro i 71.2 dei “Gialli”.
Infine i precedenti dicono 23-18 in favore degli spagnoli, ma gli ultimi due scontri risalgono alle Top16 dell’anno scorso e in entrambe le occasioni a spuntarla è stata Tel Aviv.
Coach Molin segue la linea di pensiero del suo predecessore e punta tutto sulla difesa:
“La chiave per vincere la partita è senza dubbio la difesa. Dovremo difendere forte, non solo di squadra ma anche individualmente perchè il Maccabi ha molti giocatori che possono vincere la gara da soli.”