Finalmente!

Creato il 14 maggio 2012 da Brasilitalia

Per tutti quelli che in qualche modo hanno conosciuto questo personaggio, uno tra i più odiosi, irreverenti, maleducati e stupidi al mondo, ecco la buona notizia di una condanna a sei mesi di carcere più trentamila euro di multa. Non che possa servire a qualcosa dato che, essendo così stupido e ignorante, ha già affermato che niente lo fermerà. Però è già qualcosa (io avrei aggiunto anche 100 scarpate nel culo… ma sembra che non sia possibile).

Condannato il disturbatore Paolini

La sentenza del Tribunale di Roma: sei mesi di carcere più trentamila euro di risarcimenti a tre giornalisti

ROMA - Stangata per Gabriele Paolini il disturbatore dei tiggì. Il tribunale di Roma lo ha condannato a 6 mesi di carcere più il risarcimento di trentamila euro per le parti civili, tre giornalisti Mediaset finiti nel suo mirino in altrettante irruzioni tv. L’accusa ne aveva chiesti nove. «Una sentenza feroce. E’ la prima volta che mi condannano a un salasso del genere», ha commentato Paolini che finora ha incassato 1.500 denunce, una carrettata di sentenze di assoluzioni e solo due condanne in Cassazione. Roba di poco conto, però. Una di tre mesi di carcere per interruzione di pubblico servizio e una multa di 240 euro per molestie, pena sospesa.

LA MAMMA - Stavolta dai giudici si è fatto accompagnare della mamma. Ed è a lei, una signora bionda coi capelli freschi di parrucchiere, elegante e composta, che si è rivolto appena sentito il dispositivo della sentenza: «Mamma non ti preoccupare, ci sono tre gradi di giudizio». «Tanto te la sbrighi tu», risponde lapidaria lei. «Io, il papà, un militare vecchio stile e le tre sorelle, tutte più grandi di lui, abbiamo lottato finché abbiamo potuto, ora non abbiamo più la forza. Anziché andare al mare, preferisce stare lì dietro. Che fare allora? Ha questo pallino, ma non è un delinquente».

«NON E’ UN DELINQUENTE» - A rivolgere un appello a Paolini è stato il legale di parte civile, della Rti spa, gruppo Mediaset, l’avvocato Andrea Righi: «Ti prego Paolini finiscila. Sai che ti dico: fallo per me», gli scappa la battuta, a udienza chiusa e fuori microfono. Dai banchi risponde la mamma di Paolini: «Prima di farlo per lei, lo dovrebbe fare per me». Tutti tranquilli, parola del re dei disturbatori: «Non mi fermerà nessuno». »Perché? E’ il calore che ho in tutta Italia, dovunque vada, che mi spinge». Colpa dei telespettatori, insomma.

IL CODICE HAMMURABI - Il caso è serio però. Quanto spunta lui i tecnici tv si trasformano in buttafuori, e ai cronisti saltano i nervi. In un secondo Paolini vanifica il lavoro di una giornata. Eppure i legali di Paolini, Massimiliano Kornmuller e Lorenzo Lamarca (pagati dallo Stato col gratuito patrocinio visto che Paolini è nullatenente) garantiscono: “Non farà mai un’ora di galera. Non c’è pericolosità sociale”. Kornmuller, per tentare di scagionarlo, nell’ultima arringa ha scomodato pure il codice Hammurabi. “Paolini ha avuto tre assoluzioni, definitive in Cassazione, per l’articolo 340 del codice penale. E’ come se fosse un sumero che va a vedere la stele coi diritti e dei doveri elencati. A lui è stato detto e confermato per tre volte che nei suoi blitz tv non commette reati, è questa la sua consapevolezza”. Paolini, però, saluta e se ne va, ha fretta: «Devo fare prima un salto a Casal dei pazzi, a casa, e alle 20 devo stare a piazza San Pietro, c’è il tg 1». «A proposito l’unica cosa che non mi ha perdonato mia madre è il condom a Giovanni Paolo II». Gli ha tolto il saluto una settimana.

Adelaide Pierucci

fonte: Corriere della Sera


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