Finalmente piove.
Erano quasi due giorni e mezzo che c'era il sole, ci stavamo abituando male.
Nella malinconia del giorno dopo proviamo a goderci almeno il ricordo del solicello sulla spiaggia di Baratti, ieri, e il primo bagno di mare della stagione.
Freddina, l'acqua, ma bella come sempre da quelle parti. Una buca enorme, una passeggiata tra scogli e pesci-ragno (evitati, per fortuna) e ammollo, ammollo, ammollo. Poi i pargoli hanno cominciato a tremare dal freddo e quello è stato il segnale. Asciugatura, cambio costumi bagnati e via verso nuove avventure: Bolgheri.
Prima, però, noi adulti ci siamo goduti una scenetta e un aneddoto da portare via e raccontare.
Nella calca del ponte festivo, a un certo punto ci arriva accanto, e si sistema, un nutrito gruppetto: moglie, marito, un paio di ragazzi. Con in più collaboratrice familiare di chiare origini est europee e relativa figlia al seguito, assolutamente trattate come due di famiglia: tanto per farsi un'idea del ceto sociale.
Occhiali da sole griffati, dei costumi da bagno femminili non ho grandi conoscenze ma così, a occhio, non mi sembravano proprio da bancarella del mercato, scarpe e sandali abbandonati sulla rena con nonchalance anch'essi di sicuro prezzo.
Su sei persone, praticamente tutte adulte, non un libro, non un giornale né una rivista o un fumetto. Nemmeno la Settimana Enigmistica.
Un paio di cellulari compaiono presto sugli asciugamani. Oh oh.
Invece no, niente di alienante. Inizia una fitta conversazione tra i componenti del gruppetto, magari un po' banalotta, ma almeno niente cellulare. Certo, voci belle tonanti.
Nel frattempo cominciano a passare alcuni venditori e i vicini non si lasciano sfuggire l'occasione di allargare la conversazione e si intrattengono volentieri, soprattutto con un paio che vendono occhiali da sole.
Malgrado gli occhiali griffati già appoggiati al suo naso, la capofamiglia si lancia in una fantastica contrattazione per un altro paio di occhiali che il venditore offriva a 10 euro. Evidentemente, alla signora 10 euro dovevano sembrare troppi e voleva scendere, almeno a 8 ("e ci guadagni lo stesso", ha apostrofato il venditore).
Ora, mi piacerebbe molto vedere la stessa signora che contratta dall'ottico ficherrimo uno sconticino sui ficherrimissimi sunglasses da 400 euro secchi. Chissà che motivazione addurrebbe...
Il primo venditore non cede e se ne va. Ne arriva un secondo, stessa scena. Dopo un po' il venditore comincia a difendersi, lamentandosi della vita difficile che fa uno come lui, del caldo su e giù per la spiaggia, del sole che batte.
La signora, sempre lei, finalmente risponde come qualcuno ha già insegnato: "ma dai, tu sei già abbronzato! Che fastidio ti da il sole"?! Assumendo pure un'espressione vagamente sdegnata.
Noblesse.
Il secondo venditore, malgrado l'offesa, cede e viene premiato: i suoi occhiali vengono acquistati, ma ad 8 euro. Come madame voleva.
Da lì in avanti, è come aver rotto gli argini. E' un crescendo, di banalità, di sfottò sottovoce ai vicini, di giudizi malevoli sui bambini delle famiglie attorno, di rimbrotti offensivi ai propri ("e sei proprio uno scassac...", apostrofa madame suo figlio minore). A un certo punto, sento partire persino un "heil fuhrer" che, in una spiaggia affollata di tedeschi, fa voltare più di qualcuno.
Insomma, dei vicini davvero modello. Un bel prodotto della nostra società. O forse il suo humus più fertile.
In tutto ciò, il marito e padre una vera nullità. Non interviene quasi mai. Ah, il ruolo...
Per fortuna, dopo la spiaggia ci siamo concessi Bolgheri che, malgrado Carducci e i "cipressi alti e schietti in duplice filar", è sempre un bel vedere.
E poi, non contenti della cena nella piazzetta e del piacere degli occhi, ci siamo portati via anche un ottimo ricordo. Per i giorni di pioggia, magari...