Fattore campo rispettato nella notte che ha aperto ufficialmente le finals NBA 2015. I Golden State Warriors sul parquet dell’Oracle Arena di Oackland battono 108-100, all’overtime i Cleveland Cavaliers di un super LeBron James che ha messo a segno ben 44 punti, che però non sono bastati per dare la vittoria ai suoi.
Ben 20000 spettatori sono giunti a godersi il primo atto di questa inedita finale NBA, che darà l’anello a una delle due franchigie. Re James è stato sicuramente il mattatore della serata per il numero di punti messi a referto, ma l’MVP Stephen Curry (26 punti) e Klay Thompson (21 punti) hanno mandato a picco la difesa dei Cavaliers e indirizzato la serie sui propri binari.
Non è bastato il tempo regolamentare a decretare il vincitore del match di stanotte, infatti soltanto all’overtime i Golden State hanno avuto la meglio. 98-98 dopo i quattro tempi base, ma un netto 10-2 nei supplementari di basket che ha annichilito Cleveland. Si torna sul parquet, adesso, nella notte di domenica ancora ad Oackland, ancora in casa dei Golden State.
I Cavaliers dovranno cercare di pareggiare i conti se non vogliono trovarsi sotto di due, e forse non potranno fare affidamento su Kyrie Irving, uscito dolorante al ginocchio dopo l’incontro di stanotte, e quindi in dubbio per domenica. Notizia positiva, invece, per i Warriors che sanno bene quanto sia importante Irving per gli avversari.
A fine gara i commenti delle due stelle delle rispettive squadre rispecchiano al meglio l’andamento della partita; Curry ha dichiarato che hanno giocato una gara attaccando in difesa, per non perdere mai il pallino del gioco e per punire all’overtime Cleveland “facendo quello ci cui avevano bisogno per vincere”. Dall’altra parte James è chiaramente dispiaciuto per la sconfitta, fa autocritica per la sua prestazione (nonostante abbia fatto 44 punti) per aver fatto un passo indietro rispetto all’obiettivo iniziale.
Si torna quindi in campo domenica 7 Giugno all’Oracle Arena dove per Cleveland è giunto già il momento della verità, vincere per passare sul proprio parquet in parità; per Golden State bisogna vincere per puntellare ancora di più la serie e iniziare a intravedere il quarto titolo della storia, dopo ben 40 anni.