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Financial Crime: «Benzina/Libia: pecunia non olet ovvero, alla milanese, “i danè spusen no”!»

Creato il 30 aprile 2011 da Yourpluscommunication

Financial Crime: «Benzina/Libia: pecunia non olet ovvero, alla milanese, “i danè spusen no”!»Nei giorni scorsi Reuters, la maggiore agenzia di stampa del mondo, ha lanciato una notizia inerente la societa’ Saras che fa capo ai fratelli Moratti nella quale si affermava che la Libia aveva importato benzina comprandola dalle raffinerie di Sarroch (vicino a Cagliari) violando –grazie alla società libica General National Maritime Transport Company, non inserita nella black list Onu, controllata dal figlio di Gheddafi- l’embargo delle stesse Nazioni Unite.

Nello specifico, si leggeva nella notizia di Reuters Africa, il 3 aprile la “Valle di Navarra”, una nave cisterna della Navigazione Montanari, e’ giunta nel porto tunisino di La Skhira proveniente da Sarroch. Qui si e’ fermata per qualche giorno trasbordando la benzina (40.000 tonn) al cargo con bandiera libica Anwaar Libya che a sua volta avrebbe poi scaricato il tutto in una zona controllata dal colonnello Gheddafi. Una fonte che ha voluto mantenere anonimato della Navigazione Montanari, armatrice della “Valle di Navarra”, ha confermato il viaggio della nave cisterna cosi’ come, per altro, avvenuto dalle rilevazioni satellitari della AIS Marine Traffic. Ais Marine Traffic che ha registrato sia il viaggio di andata che quello di ritorno verso Sarroch dopo cinquegiorni di “silenzio satellite”.

Saras ha smentito tutto cio’ con una nota nella quale haaffermato di non “aver venduto o consegnato benzina alla società libica General National Maritime Transport Company (GNMTC)” cosa che ha ribadito ieri in assemblea GianMarco Moratti, il presidente della societa’ che nel 2010 ha importato dalla stessa Libia il 35/40% del greggio totale da raffinare.

Gia’ un mese fa, all’inizio della crisi libica, L’Unione Sarda aveva scritto che il 19 marzo erano arrivate in rada a Sarroch, dove è situata la raffineria della Saras, due petroliere che sarebbero poi ripartite alla volta della Libia con oltre 60.000 tonn di benzina.
Una ricostruzione, ha riportato la stampa, che fonti vicino all’azienda dei Moratti hanno definito infondata.

PdP


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