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Finanza e derivati otto volte più forti dell'economia reale - Il Sole 24 ORE
Creato il 07 agosto 2011 da ArtigianautaQuando i politici ribadiscono che l'attacco all'Europa e all'Italia è ingiustificato perché i fondamentali economici sono sani, ricordano un po' il vecchio Priamo. Anche il mitologico re di Troia pensava che le mura della sua città fossero forti per resistere all'attacco degli achei. E in effetti lo erano: il problema è che un gigantesco cavallo di legno, con l'inganno, le varcò comunque. Oggi il rischio è lo stesso: i moderni cavalli di Troia non sono più di legno e hanno nomi ben meno mitologici: si chiamano credit default swap, spread, Etf, Borse, derivati, volatilità. Ma rischiano di avere lo stesso effetto distruttivo: insinuarsi nell'economia reale e, alla lunga, minarne le fondamenta. Come cavalli di Troia. O, per cambiare paragone, come Ufo pronti ad invadere la Terra.
Il motivo è presto detto: sono, come si vede nella grafica, molto più grandi dell'economia reale. Se il Prodotto interno lordo del mondo intero nel 2010 è stato di 74mila miliardi di dollari, la finanza lo surclassa: il mercato obbligazionario mondiale vale 95mila miliardi di dollari, le Borse di tutto il mondo 50mila miliardi, i derivati 466mila miliardi. Tutti insieme (e stiamo escludendo valute e quant'altro), questi mercati sono otto volte più grandi della Terra: della ricchezza prodotta da industrie, agricoltura, servizi. È per questo che, con mille meccanismi, riescono a condizionare con il loro isterismo il mondo reale. La teoria insegna che i mercati finanziari dovrebbero riflettere i fondamentali economici, ma non è più così: ormai li determinano...................
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