DIARIO D'AGOSTO: TANTO PER RISPONDERE A CHI SOSTIENE CHE LE COSE NON VANNO POI COSI' MALE
Girovagando sul web mi sono imbattuto nel comunicato ANSA che riporto di seguito. Credo che spieghi ottimamente e senza giri di parole la situazione attuale, rispondendo autorevolmente e e in maniera inequivocabile a chi tenta di farci credere, ancora, che la situazione non è così nera come viene dipinta. Se poi lo si accosta all' articolo pubblicato da noi la scorsa settimana, in merito ai vari tagli previsti nella finanziaria, viene da chiedersi una cosa: se la nostra situazione non è poi così nera, per far sì che si possa chiamar nera, cosa dobbiamo aspettarci, la bancarotta?.
Andrea Mariani
"ROMA - L'Italia ha il record negativo in Europa per la disoccupazione giovanile: sono 1.138.000 gli under 35 senza lavoro. A stare peggio i ragazzi fino a 24 anni: il tasso di disoccupazione in questa fascia d'eta' e' del 29,6%: uno su 3 e' senza lavoro, rispetto al 21% della media europea. A fotografare la situazione del mercato del lavoro nel nostro Paese e' l'Ufficio studi della Confartigianato.
Il primato a livello nazionale e' della Sicilia con una quota di disoccupati under 35 oltre il 28%. E se la media italiana si attesta al 15,9%, va molto peggio nel Mezzogiorno dove il tasso sale a 25,1%, pari a 538.000 giovani senza lavoro.
Inoltre, tra il 2008 e il 2011, anni della grande crisi - rileva la Confartigianato - gli occupati under 35 sono diminuiti di 926.000 unita'. Nella classifica delle regioni seguono la Campania con il 27,6% di giovani senza lavoro, la Basilicata (26,7%), Sardegna (25,2%). Conviene invece andare in Trentino Alto Adige dove il tasso di disoccupazione tra 15 e 34 anni e' contenuto al 5,7%, oppure in Valle d'Aosta con il 7,8%, Friuli Venezia Giulia con il 9,2%, la Lombardia con il 9,3%.
Ma non sono solo i giovani le vittime della crisi del mercato del lavoro italiano. Il rapporto di Confartigianato mette in luce un peggioramento della situazione anche per gli adulti. La quota di inattivi tra i 25 e i 54 anni arriva al 23,2%, a fronte del 15,2% della media europea, e tra il 2008 e il 2011 e' aumentata dell'1,4% mentre in Europa e' diminuita dello 0,2%."
(Fonte: Ansa.it)