Docs for Facebook è solo l’ultimo dei servizi online messo a disposizione da un’azienda attiva in Internet, in questo caso i Fuse Labs di Microsoft qui in veste di partner del popolare social network. Non manca “qualche problemino di gioventù”, come ha segnalato Massimo Mantellini, e come anch’io ho potuto rilevare.
Del resto non possiamo pretendere che un software messo online con la dicitura beta sia esente da problemi, perché quel beta trasmette agli utenti una certezza: qualcosa non funziona e sta agli utenti evidenziarlo, affinché venga reso funzionante e consenta di arrivare alla versione build.
C’è da sperare che, come accaduto per Gmail, quel beta non resti lì per cinque anni. Anche se in quel caso si scoprì che, per qualcuno, quella dicitura era una sicurezza: la sua sparizione, infatti, gettò in un relativo sconforto gli utenti (non pochi, secondo Google) che la interpretarono come un’interruzione dello sviluppo continuo e non la fine delle instabilità o il raggiungimento di un’attesa maturità, per cui Google tagliò la testa al toro lanciando la funzione torna a beta.