E finisce come ci racconta il quotidiano Maliactu
Ricordiamo che dopo il colpo di stato contro ATT, 22 marzo 2012, Sanogo ha guidato un tentativo di contro – colpo di stato: guidando il corpo dei ” Berretti Rossi ” e, soprattutto,con la promozione a generale quadristellato credeva tutto gli fosse permesso. Gustate le delizie del potere, non aveva esitato a paragonarsi al Generale De Gaulle. Quello che aveva dimenticato è che non ne possedeva l’intelligenza né lo spirito di sacrificio. Tanto meno possedeva la voglia di cacciare jihadisti e altri terroristi nel loro tentativo di prendere il sud il paese dopo il loro bastione del nord. Con il suo colpo di stato del tutto insensato (solo pochi mesi dalla fine mandato del Presidente ATT ) ha reso vita più facile ai jihadisti e non è stato incluso nell’ operazione francese Serval. In verità, il ” Leone” Kati è una tigre di carta.
La testata Maliactu è filogovernativa, o perlomeno fortemente avversa alle richieste di autonomia del nord, portate avanti dal Movimento di liberazione dell’Azawad lanciato dai Tuareg che, con tale richiesta si erano rivolti all’Onu (vedere post Vogliamo la repubblica democratica e indipendente dell’Azawad ) . Per tutta risposta ricevettero l’arrivo dei soldati francesi dell’operazione Serval. L’articolo sorvola sul fatto che il razzismo anti-Tuareg e l’incapacità dell’esercito maliano di fronteggiarli avevano fatto sì che nella capitale Bamako molti applaudissero alla cacciata di ATT, bollato come ”incapace”.
Sic transit gloria mundi? Macchè. Sanogo era in tutta evidenza un burattino che ha commesso l’ingenuità di fidarsi di una nazione europea che desiderava solamente un appiglio per intervenire militarmente.
Vive la France …. Da De Gaulle a Hollande, l’interventismo della Francia in Africa