1999: The End of the Affair di Neil Jordan
uscita italia: 18 febbraio 2000 uscita usa: 2 dicembre 1999
Tratto dal romanzo autobiografico di Graham Greene “The end of the affair” del ‘ 51(romanzo in cui l’autore parla del suo legame con una donna sposata).
Passione thriller misticismo dramma in un mix non riuscito… La storia d’amore non commuove e non coinvolge, il «giallo» si chiarisce troppo presto, il travaglio religioso è delineato superficialmente e con scarsa verosimiglianza, il dramma risulta retorico: giustamente Daniele Bellucci (Gli Spietati) parla di “film malriuscito”.
Una storia che dovrebbe far riflettere sul destino, sulla fede, sull’amore… ma che risulta alla fine poco credibile, enfatica, fastidiosamente intellettualistica e magniloquente. Non aiutano l’anonimo e piatto commento musicale di Michael Nyman, i dialoghi sentenziosi ed eccessivamente letterari (rovinati in più da un doppiaggio particolarmente melenso e monocorde), le scene relative agli incontri dei due amanti che appaiono ripetitive e inutilmente «osè», la fotografia certamente bella ma tendente (eccessivamente) al patinato. Lascia a desiderare il cast: Stephen Rea è bravo e convincente quanto mai, ma la solitamente straordinaria Julianne Moore appare qui rigida e ingessata mentre Ralph Fiennes -che raramente brilla per simpatia- è particolarmente gelido e statico.
Remake de La fine dell’avventura (diretto nel 1955 da Edward Zmytryk ed interpretato meravigliosamente da Deborah Kerr Van Johnson e John Mills), il film ha diviso la critica (Lietta Tornabuoni su La Stampa scrive “In questo film nulla è accademico, tutto è perfetto”, Claudio Carabba su Sette afferma: “La fine di una storia è girato con solenne eleganza da Neil Jordan. Ma sono solo svolazzi e calligrafia. Anzi, la classe del regista fa arrabbiare di più. Il film, volgarmente criticando, è una terribile polpetta”).
p.s.
Un plauso alla ricostruzione storica e al montaggio
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