Fino a che punto?

Da Chiara Lorenzetti

“I giornali si leggono avidamente e molto, ma in modo superficiale e fuggevole; ciascuno cerca soltanto quelli che in prima pagina recano titoli sensazionali, scritti a caratteri cubitali. Gli articoli stampati e composti con scrittura minuta li leggono in pochi. Tutto quello che accade è accompagnato dal rumore e dallo splendore delle parole grosse.”
Ivo Andric “Il Ponte sulla Drina” 1945

Ciò che Ivo Andric scriveva nel 1945 raccontando della lettura nel 1915, non è molto dissimile dai giorni nostri. Siamo per la maggior parte lettori frettolosi, attratti dai titoloni; il contenuto è per pochi.
Le immagini sono il campo forte su cui tutto ruota e più sono forti e scioccanti, più sono esplicite e crude, più ne veniamo catturati.
Lo sanno bene gli esperti di comunicazione che non perdono tempo per considerarci uomini primitivi.

Due esempi:
Belen influenzata si fa ritrarre nuda moribonda nel lettola Lilt per la campagna di sensibilizzazione del tumore al seno, sceglie Anna Tatangelo nuda che si strizza le tette

Qual è il messaggio passato?
Due belle donne nude, che possono farci piacere o invidia, ma il messaggio? Dov’è il messaggio?

Belen è brava nel comunicare, ma ciò che è passato a me è che per qualche like è disposta davvero a tutto.
Anna Tatangelo ha un bel fisico, ma ciò che è passato a me è che è una mera operazione di marketing e del tumore al seno proprio nulla.
Già, perché il tumore al seno non si scopre abbracciandosi le tette, ma palpandosele. Il tumore al seno può venire a tutte noi, sia con tette grandi che inesistenti.

Uomini primitivi, questo ho scritto prima; questo è ciò  che il marketing, chi fa comunicazione, pensa di noi.

Chiara