“Finalmente l’ho preso!”
Tragedia a Civitavecchia: non ci sono abbastanza lavori in corso. La situazione è così drammatica che sempre più anziani, per non morire d’inedia, sono costretti a crearsi da sé un capannello di gente dietro ad una transenna. Come è accaduto al protagonista della nostra storia, secondo quanto lui stesso ha riferito alla polizia sopraggiunta a transennare.
Sporgendosi dal balcone per osservare un gattino, una bimba di un anno e mezzo è scivolata dalle braccia del nonno facendo un volo di due piani. Dal balcone si sono sentite le urla dell’uomo che è subito corso giù dalle scale per raggiungere la nipote. Niente, è arrivata prima lei.
(Subito dopo l’orologio mandato un’ora indietro da un italiano, che si trovava sul marciapiede con largo anticipo. ”Perchè non ha preso al volo la bambina?” ”Volevo gustarmi fino in fondo la faccia del francese e del tedesco”)
Nonno e nipote erano affacciati al balcone di casa, in un momento di grande tenerezza. “Ecco, succhia qui”.
L’uomo stava conversando amabilmente con la bimba. “CO STO PIANTO HAI ROTTO ER CAZZO, PORCODDIO!”
“Guarda, un gattiSPLAT!
Il nonno ha cercato di intervenire, ma era troppo tardi. “Và, scappato”.
La piccola è tra le sue braccia: i gattini le hanno sempre suscitato curiosità, ma questo, da lontano, sembra avere qualcosa di ancor più speciale. La bimba comincia a fantasticare: “Forse è un siamese, un angora turco, o magari (Dio sia lodato) addirittura un persiano.” La voglia di sapere è troppa, il corpicino si divincola dalla presa del nonno, precipita sull’asfalto, il dramma: “Il solito cazzo di soriano.”
“Volavolavola, volavolavol… Ops”.
Le ultime parole della piccola vittima: “Miao”.
La corsa disperata all’ospedale, poi la morte durante la TAC. Peraltro inutile sugli oggetti bidimensionali.
La piccola è deceduta fra le braccia degli infermieri. “Guardi dottore, un gattiSPLAT!
Subito si mobilita il web. “Non si spaventano i gattini!”
L’incredulità della Rete. “Ci fossi stata io lì sotto!”
“Centomila mi piace per dire basta al lancio di bambini contro i gattini!”
La Procura ha aperto un fascicolo sulla vicenda. Dal titolo “Criceti nel culo e altri verbali del cazzo”.
Il magistrato vuole vederci chiaro. “Di che colore era il gattino?”
Gli inquirenti ricostruiscono la dinamica: “È stato un coglione”.
L’anziano non si dà una spiegazione. “Eppure la tenevo ben stretta per le tettine”.
L’uomo cerca comunque di giustificarsi. “Era tutta bagnata”.
I legali hanno già fatto sapere che intenteranno causa contro la forza di gravità.
Secondo i suoi avvocati, il nonno non riesce a darsi pace. “Avevo briscola a coppe, briscola a coppe…”