Fino a qui tutto bene: trailer e locandina del nuovo film di Roan Johnson

Creato il 18 febbraio 2015 da Lightman
Inviato da Marco Lucio Papaleo
Video | 18/02/2015 ( ore 14:51 ) : Uscirà nelle sale il prossimo 19 marzo, distribuito da Microcinema, Fino a qui tutto bene, il film di Roan Johnson (I primi della lista) che ha conquistato il Festival
Internazionale del Film di Roma vincendo il Premio del Pubblico BNL - Cinema Italia e del quale vi mostriamo la nuova locandina e il trailer.
Interpretato da un cast di giovani attori (Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D'Amico, Guglielmo Favilla, Melissa Anna Bartolini, con l'amichevole partecipazione di
Isabella Ragonese), Fino a qui tutto bene racconta l'ultimo weekend insieme di cinque ragazzi che hanno studiato e vissuto nella stessa casa, dove si sono consumati
sughi scaduti e paste col nulla, lunghi scazzi e brevi amplessi, nottate sui libri e feste all'alba, invidie, gioie, spumanti, amori e dolori. Ma adesso quel tempo di
vita così acerbo, divertente e protetto, sta per finire e dovranno assumersi le loro responsabilità. Prenderanno direzioni diverse, andando incontro a scelte che
cambiano tutto. Chi rimanendo nella propria città, chi partendo per lavorare all'estero. Il racconto degli ultimi tre giorni di cinque amici che hanno condiviso il
momento forse più bello della loro vita, di sicuro quello che non scorderanno mai.

"Nel 2013 - spiega Johnson - l'Università di Pisa mi chiede di fare un documentario e mi sorprendo ad ascoltare ragazzi che, anziché lamentarsi per la crisi,
dimostrano un atteggiamento di sfida. Di rilanciare, piuttosto che arrendersi. Per questo, quando ci è venuta l'idea per raccontare la fine di quel periodo protetto e
acerbo, anziché seguire il classico percorso che ci avrebbe portato a sentirci dire che avremmo dovuto aspettare, che i soldi erano finiti, che avremmo dovuto scendere
a compromessi produttivi, abbiamo deciso di fare da soli, di non arrenderci, di puntare in alto. Questo film sull'amicizia è stato fatto grazie agli amici, alcuni
professionisti del settore, altri semplicemente amici. L'organizzatore era il proprietario di una libreria, il data manager uno stagista del Tirreno, la segretaria di
edizione era la sceneggiatrice e mia compagna, incinta di cinque mesi. Avevamo un solo macchinista/elettricista, una sola costumista/scenografa. Con questa 'Armata
Brancaleone' siamo stati liberi di fare un film che ci apparteneva. Gli attori dormivano nella casa in cui stavamo girando così da essere davvero coinquilini.
Questo clima ci ha fatto diventare i personaggi del film: gli attori indossavano i loro veri vestiti, le stanze erano le loro, e quando abbiamo dovuto lasciare quella
casa, avevamo tutti davvero un groppo in gola"

 

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