ecco la mia ricetta di finocchi a cena, con la quale aderisco mooolto volentieri all’iniziativa della gaia celiaca (di cui vedere il banner qui a destra).
è una cosa semplice, che questo non è un blogghino di cucina, ma vi assicuro che è molto buona.
la dedico al cainano, infatti la ricetta si chiama “finocchi al tegame” e credo che a lui non possa dispiacere.
la ricetta è della mia nonna, e serviva una volta per riciclare le parti del finocchio che non si mangiavano crude, perchè troppo dure, insomma, le parti esterne e anche i “culi di finocchio” che, come è noto, sono la parte migliore.
dunque…
si prendono dei finocchi, un quantitativo a piacere, si usano per il pinzimonio e si tiene da parte le prime due foglie, quelle grandi che nessuno si fila mai.
si tagliano a listarelle grosse e si fa la stessa cosa con delle carote.
in una padella si fa soffriggere in abbondante olio (non siate di braccino corto) un po’ d’aglio (tiene lontano le streghe, arrivasse mai non invitata la mussolini a cena) e della salvia.
quando l’olio si è ben benino insaporito buttate finocchi e carote nel tegame e fate cuocere a fuoco vivace, senza coperchio, se prendono un po’ di attaccaticcio è anche meglio.
NON FATE L’ERRORE DEL MASCHIO MEDIO (TIPO IL MIBABBO):
non aggiungete MAI acqua, sennò diventano una schifezza.
mangiate la tegamata di finocchi e carote come contorno di quello che vi pare.
e, che voi siate finocchi o carote, o tegami, ricordate:
l’importante è essere felici. (e fare in modo che lo siano anche gli altri).
buon appetito!
(per i non toscani, la definizione di”tegame” si trova qui)