Nell’eterno presente bellico di fine XXI secolo, segnato dalla minaccia continua dell’invasione aliena, la privatizzazione degli eserciti è ormai cosa fatta(1), e il riconoscimento della diversità tra i sessi ha portato a nuove (vecchie), subdole forme di segregazione. Per di più, pare che tutto sia diventato finzione, dal gusto al sesso, dalla libertà di viaggiare al concetto stesso di tempo libero(2); l’unica cosa in grado di emozionare sembra essere la finale dell’ennesimo talent show culinario.
Su questo sfondo tutt’altro che idilliaco, Alexander, ex militare e alcolista, da anni tira avanti con piccole truffe ai danni degli ex commilitoni; l’incontro con Lena, sorella di un vecchio compagno d’armi, turberà però il suo equilibrio…
Con stile velocissimo, e una narrazione in terza persona che tradisce un (comprensibile) distacco dai suoi protagonisti(3), impalpabili eco letterarie mitteleuropee (4), Silvio Valpreda costruisce un romanzo distopico conforme alla lezione dei maestri (primo su tutti, ovviamente, l’Orwell di 1984), ma adatto ai nostri tempi. Volete sapere come e perché? Venite a incontrare l’autore questa sera alle 21.00 nella Sala Consiliare di Borgaro T.se (piazza V. Veneto 12).
Il romanzo Finzione Infinita, di Silvio Valpreda, ottimamente illustrato da Marco Martz, è edito da Eris edizioni.
(1)La difesa dell’“umanità” è affidata a società private, le maggiori delle quali sono la “Fidelity Bread” e la “Enduring Peace”.
(2) I cibi precotti piacciono più di quelli preparati al momento, le indicazioni stradali hanno sostituito la geografia, il legame tra sesso e pubblicità è sotto gli occhi di tutti, le “isole resort” permettono di godersi le meraviglie naturali del mondo nel giro di una settimana, e in condizioni assolutamente controllate…
(3)Tutti immancabilmente idioti o moralmente deprecabili.
(4)L’avvio richiama alla mente, più per clima che per trama, il disfacimento asburgico de Lo Stendardo di Lernet-Holenia.