Fiore di camomilla: caratteristiche e benefici

Da Lupoantonio

Il fiore di camomilla è una delle erbe più vendute e viene utilizzato per tisane, sia da sola sia in miscela con altre erbe medicinali.

Le molteplici e importanti virtù del fiore di camomilla sono note dalla notte dei tempi.
Nel Papiro di Ebers (ca. 1550 a.C.) è documentato il suo uso fin dai tempi degli Egizi: i fiori disposti in una infiorescenza a capolino ricordavano agli antichi Egizi il sole, tanto che chiamavano la Camomilla “erba del sole” e la usavano per trattare le sindromi febbrili, soprattutto la febbre periodica della malaria.
La specie era nota anche in epoca precristiana: il nome matricaria (da matrix, utero) indica l’importante uso che se ne faceva in ginecologia e durante il parto in epoca antica.
Già ai tempi dei vichinghi veniva, invece, aggiunta ai prodotti detergenti per i capelli per la sua capacità di dare lucentezza e schiarire i capelli biondi.
La camomilla fu descritta praticamente in tutti gli antichi erbari. Il medico greco Dioscoride e il naturalista romano Plinio la raccomandavano nel trattamento dei disturbi renali, epatici e vescicali.

I composti responsabili dell’attività farmacologica della camomilla sono concentrati nel capolino, comunemente ed erroneamente definito fiore di camomilla. In realtà esso è un’infiorescenza che raccoglie i due veri fiori della camomilla: i fiori tubulosi dalla bella corolla gialla, che si trovano nel disco centrale e sono ermafroditi e i fiori bianchi (erroneamente detti “petali”), ligulati (cioè con lunga corolla “a lingua”), che si trovano in periferia e sono solo femminili.

Proprietà medicinali.

Gli infusi di fiore di camomilla notoriamente vengono utilizzati per il loro effetto blandamente sedativo, anche se un uso prolungato può portare l’organismo ad una reazione opposta: è infatti noto che molti pazienti, che hanno ecceduto nell’assunzione di infusi o decotti di camomilla, non riscontrino più effetti sedativi, bensì tonico-eccitanti. Un recente studio randomizzato sulle proprietà della camomilla contro il lieve o medio disturbo da ansia generalizzato (GAD) ha dimostrato che i pazienti trattati con la camomilla presentavano un significativo cambiamento riguardo la gravità del disturbo, rispetto ai soggetti trattati con il placebo. È stato quindi confermato che la camomilla può avere una modesta attività anti-panico nei pazienti con lieve-moderata GAD e, quindi, essa può potenzialmente essere utilizzata da coloro che sono contrari alla farmacoterapia tradizionale.

Il fiore di camomilla è inoltre dotata di buone proprietà anti-infiammatorie, sia per uso interno che esterno. Il suo potere antiflogistico, a parità di principio attivo (in peso), è stato comparato a quello del cortisone.

Possiede anche proprietà digestive e spasmolitiche. Queste combinazioni di principi attivi ne fanno un buon risolvente nella dismenorrea, nei crampi intestinali dei soggetti nervosi, negli spasmi muscolari e nei reumatismi. L’olio essenziale ha un’azione antimicrobica. Per uso esterno lo si può utilizzare nelle lievi infiammazioni e irritazioni cutanee e della mucosa, comprese cavità orale e gengive (colluttori), tratto respiratorio (inalazioni) e aree genitali e anali (bagni e unguenti).

Preparati più comuni.

Infuso e decotto del fiore di camomilla sono forse i preparati più utilizzati. Per difficoltà di digestione, dolori addominali e mestruali, insonnia, eccitazione nervosa, si consiglia un infuso concentrato di capolini (un cucchiaio da minestra per tazza d’acqua) o un decotto (lasciare in ebollizione per pochi minuti) che consente l’estrazione anche dei polisaccaridi. L’infuso dei fiori si usa anche per via topica, per infiammazioni della cute, delle mucose della bocca e della gola. Il macerato oleoso dei fiori si usa per attenuare dolori nevralgici e reumatismi.
L’olio essenziale ottenuto per distillazione in corrente di vapore dei capolini, opportunamente diluito, può essere di beneficio per le irregolarità e le difficoltà mestruali, nelle vaginiti, nei pruriti genitali, nei disturbi dati dalla menopausa.

Nei preparati a base di fiore di camomilla la presenza dei lattoni può provocare, in persone sensibili, reazioni allergiche da contatto, anche se piuttosto rare. Le preparazioni di camomilla non dovrebbero essere usate nei casi di dolore acuto agli occhi, né dovrebbero essere versate direttamente negli occhi se l’irritazione è accompagnata da pus.

Dott.ssa Elisabetta Miraldi – Fitoterapeuta