Quello che vi sto per raccontare, non è il matrimonio di uno dei ragazzi della Voltrese. I fiori d'arancio, infatti, non sono sbocciati in campo ma in tribuna: Maria e Gianni, papà e mamma del nostro numero 8 Davide "Iccca", hanno infatti deciso di rinnovare la promessa d'amore che si sono fatti un giorno di aprile di "qualche" anno fa. A dirla tutta, la decisione non è stata presa proprio da entrambi. E' stata infatti Maria ad organizzare a sorpresa - nel giorno del suo compleanno - il "matrimonio bis", esaudendo così un vecchio desiderio di Gianni, arrivato ignaro sul sagrato della Chiesa.
Lì, lo aspettavano tante persone amiche e naturalmente anche noi, la grande Famiglia Giallo Blu: i compagni di squadra di Davide con le rispettive mogli e fidanzate, insieme ad altri genitori - tifosi, che sugli spalti del San Carlo di Voltri hanno sì tifato ogni domenica per la squadra, ma anche costruito legami autentici. Eravamo tutti lì, uniti anche fuori dal campo e per una causa ben più importante di una partita di pallone.
Sabato 17 ottobre abbiamo finalmente potuto festeggiare la fine di incubo: la fine dell'estate più difficile per la Sposa, perché trascorsa in una stanza di ospedale a lottare contro un male che ti mangia dentro e rischia di cancellare tutto il bello di una Vita: una Famiglia, i progetti, la speranza.
Ma Maria, il carattere forte e il sorriso inossidabile, ha capito meglio di chiunque altro che non esiste altro modo per vincere il brutto e il dolore se non pensare positivo e costruire giorni di festa in cui poter sorridere di nuovo. E così, da un letto di ospedale, tra flebo e terapie, la forza di volontà di Maria da un lato e lo spirito di solidarietà di un gruppo di amiche tuttofare dall'altro hanno portato alla realizzazione di questo giorno meraviglioso..
..il giorno in cui - in uno scambio bellissimo di ruoli - non c'è un padre ad accompagnare all'altare la propria figlia, ma una Mamma che viene presa sotto braccio da quel ragazzo che ha messo al mondo trent'anni prima, e che quest'estate le ha (si può dire?) "restituito il favore", donandole il midollo e regalandole una nuova Vita. Davide la accompagna da chi in tutti questi anni - e ancor di più in questi ultimi mesi - ha resistito e lottato con lei, rimanendole - semplicemente - Fedele Sempre, " in salute e in malattia".
E allora poco importa se in Chiesa non ci sono fiori, perché potrebbero essere pericolosi per la salute di Maria.
E poco importa se lo Sposo - ahimè - non può baciare e stringere a sé la Sposa.
Se il corpo è fragile, non di certo lo è l'Amore che unisce questa Famiglia e che davvero qui è il senso di tutto, l'unica ragione per andare avanti, l'unica leva grazie alla quale risollevarsi.Grazie a Deborah, fidanzata di Davide e Amica, per le fotografie.
Grazie a Voi tutti Ragazzi, Ragazze, Genitori, per la Vostra voglia di esserci sempre, siete Belli, nel senso più vero del termine.. non so se mi spiego.
GRAZIE naturalmente a Gianni e Maria non soltanto a nome mio e di mio marito ma anche di ognuno di Noi "Voltresi". Grazie - più di tutto - per l'Esempio).
Quello che vi sto per raccontare, non è il matrimonio di uno dei ragazzi della Voltrese. I fiori d'arancio, infatti, non sono sbocciati in campo ma in tribuna: Maria e Gianni, papà e mamma del nostro numero 8 Davide "Iccca", hanno infatti deciso di rinnovare la promessa d'amore che si sono fatti un giorno di aprile di "qualche" anno fa. A dirla tutta, la decisione non è stata presa proprio da entrambi. E' stata infatti Maria ad organizzare a sorpresa - nel giorno del suo compleanno - il "matrimonio bis", esaudendo così un vecchio desiderio di Gianni, arrivato ignaro sul sagrato della Chiesa.
Lì, lo aspettavano tante persone amiche e naturalmente anche noi, la grande Famiglia Giallo Blu: i compagni di squadra di Davide con le rispettive mogli e fidanzate, insieme ad altri genitori - tifosi, che sugli spalti del San Carlo di Voltri hanno sì tifato ogni domenica per la squadra, ma anche costruito legami autentici. Eravamo tutti lì, uniti anche fuori dal campo e per una causa ben più importante di una partita di pallone.
Sabato 17 ottobre abbiamo finalmente potuto festeggiare la fine di incubo: la fine dell'estate più difficile per la Sposa, perché trascorsa in una stanza di ospedale a lottare contro un male che ti mangia dentro e rischia di cancellare tutto il bello di una Vita: una Famiglia, i progetti, la speranza.
Ma Maria, il carattere forte e il sorriso inossidabile, ha capito meglio di chiunque altro che non esiste altro modo per vincere il brutto e il dolore se non pensare positivo e costruire giorni di festa in cui poter sorridere di nuovo. E così, da un letto di ospedale, tra flebo e terapie, la forza di volontà di Maria da un lato e lo spirito di solidarietà di un gruppo di amiche tuttofare dall'altro hanno portato alla realizzazione di questo giorno meraviglioso..
..il giorno in cui - in uno scambio bellissimo di ruoli - non c'è un padre ad accompagnare all'altare la propria figlia, ma una Mamma che viene presa sotto braccio da quel ragazzo che ha messo al mondo trent'anni prima, e che quest'estate le ha (si può dire?) "restituito il favore", donandole il midollo e regalandole una nuova Vita. Davide la accompagna da chi in tutti questi anni - e ancor di più in questi ultimi mesi - ha resistito e lottato con lei, rimanendole - semplicemente - Fedele Sempre, " in salute e in malattia".
E allora poco importa se in Chiesa non ci sono fiori, perché potrebbero essere pericolosi per la salute di Maria.
E poco importa se lo Sposo - ahimè - non può baciare e stringere a sé la Sposa.
Se il corpo è fragile, non di certo lo è l'Amore che unisce questa Famiglia e che davvero qui è il senso di tutto, l'unica ragione per andare avanti, l'unica leva grazie alla quale risollevarsi.Grazie a Deborah, fidanzata di Davide e Amica, per le fotografie.
Grazie a Voi tutti Ragazzi, Ragazze, Genitori, per la Vostra voglia di esserci sempre, siete Belli, nel senso più vero del termine.. non so se mi spiego.
GRAZIE naturalmente a Gianni e Maria non soltanto a nome mio e di mio marito ma anche di ognuno di Noi "Voltresi". Grazie - più di tutto - per l'Esempio).