Le rovine sono luoghi dell'anima. Ci restituiscono qualcosa che ci fu tolto, qualcosa che un tempo era nostro e che ci è mancato a morte, a nostra insaputa. Diroccate sono ancora più belle, più evocative, più permeabili e forse accessibili, con il sole che ne riarde i contorni, ne accende i contrasti e gli intarsi, riportandoci indietro di mille e più anni. Ad Atene, in primavera, i resti dell'Agorà sono presi d'assalto dai papaveri e dalla camomilla. E questi luoghi eterni si fanno terreni.
Anche quando il custode è un ometto ineffabile ed egoista, e ti caccia via prima dell'ora di chiusura, e i turisti (gli altri) sbucano da ogni parte, ah!, assaporare in silenzio il dolce senso di straniamento e di attraversamento spazio-temporale non è sempre così facie... Ma nulla può offuscare il sentimento di fiera contemplazione delle rovine in una giornata di sole: una delle gioie, preziose, dello stare al mondo.
Il rosso dei papaveri. Il giallo della camomilla. Un profumo di tisana, sospeso nel vento, vento caldo che fa oscillare le micce dei fiori non ancora sbocciati. Tra i loro steli s'intravede l'Acropoli! Una delicata ecfrasi delle bellezze naturali che accompagnano le azioni umane. Una lirica greca per immagini.
Sapere che qualcuno sedeva, passeggiava, si illudeva in quegli stessi luoghi, tanto tempo fa, con tutto un bagaglio di sogni, aspettative scenari e problematiche che non gli sono sopravvissuti, ci mostra un altro tratto prezioso e caduco del nostro essere mortali. Come un volto incontrato in un sogno, intravisto da lontano, dietro a una finestra appannata, dai colori sfumati, raccogliere quest'eredità mai del tutto persa...
Anche nel Tempio di Giove, ai piedi dell'Acropoli, la camomilla s'insinua tra le rovine. Tra le fessure della pietra porosa il profumo del prato si posa e indugia come una carezza indolente, un'aura di serenità cammina per mano a quelle enormi colonne bianche, ferrose, piene di grazia, con i loro pieni e vuoti cesellati dal vento che soffia dal Pireo, e da qualche pioggia generosa. Serenità, bellezza! Quanto amo Atene vista da qui.
Queste rovine in fiore mi suggeriscono sempre un sogno...