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partecipa al nostro quiz su: Coltivare la lavanda
Una nota pubblicità recitava che "un diamante è per sempre", ma per i fiori, lo sapete bene, non è affatto così. Quelli della lavanda non fanno eccezione: se amate la poesia dovrete cogliere "l'attimo fuggente", quel momento in cui con i suoi brillanti fiori violetti la lavanda cambia completamente il paesaggio che la ospita, fino a renderlo quasi irriconoscibile. Il momento della fioritura della lavanda varia a seconda della specie, dall'altitudine ed è molto influenzato dal clima; copre il periodo dell'anno che va dalla primavera all'estate. Per godere appieno di questo spettacolo una gita in Provenza è la cosa migliore, il periodo più adatto è sicuramente quello a cavallo fra la metà di luglio e quella di agosto anche se nella zona di Vinsobres potreste già trovarla a fine giugno.
Cresce bene sulle montagne della zona temperata, in Italia la troviamo sia al nord che al sud. In settentrione a quote superiori ai 750 m., mentre nel meridione arriviamo a superare i 900 m.Il genere Lavandula annovera, al suo interno, diverse specie tutte coltivate per estrarne l'olio essenziale, ma la più pregiata è Lavandula Officinalis.Attualmente la produzione industriale è rivolta verso il Lavandino che è un ibrido naturale, sterile, nato dall'incrocio fra L. officinalis e L. spica. Il suo utilizzo è dovuto alla sua maggiore produttività.In Italia la Lavanda è coltivata soprattutto in Liguria, Piemonte ed Emilia-Romagna, essenzialmente con metodi biologici. Quella ligure ha come destinazione il mercato vivaistico, mentre quella proveniente dalle altre regioni viene destinata prevalentemente all'estrazione dell'olio essenziale.
Per le loro caratteristiche Lavanda officinalis e Lavandino sono le due specie maggiormente coltivate in Italia. La prima si trova in Emilia - Romagna e in Toscana, il secondo soprattutto nella provincia di Imperia e in Piemonte.La superficie italiana, totale, riservata a questa coltura è poca cosa se paragonata alle superfici della Provenza: un centinaio di ettari in tutto.Un prodotto che potrebbe incrementare questa coltivazione è il miele di lavanda, alimento piuttosto raro e alquanto pregiato. E' poco conosciuto, si produce in piccole quantità, a partire dalla Lavanda selvatica. Se avrete modo di assaggiarlo, non aspettatevi di essere invasi da profumi inebrianti e sofisticati, il suo segreto è nel gusto: nel sapore balsamico che vi lascerà in bocca. Lo sapevate?: la Lavanda si usa anche come rimedio contro le punture di insetto.
Coltivazione biologica in ItaliaAnche nella coltivazione biologica oltre che per la ricca fioritura Lavanda e Lavandino sono le due specie più utilizzate, sia per la rusticità che per la produzione di olio essenziale.Sono propagate per seme, al fine di apportare miglioramenti con la "manipolazione" delle piante e poi per talee, clonando gli esemplari migliori ottenuti dalla semina.La lavorazione della lavanda non è solo per pochi, essa rivolge il suo sguardo al mondo della cosmesi che insieme all'alimentare sono forse le due attività maggiormente redditizie del pianeta. La grande "voglia di bio" ha contagiato anche il mondo della cosmesi che sta riservando quote sempre maggiori ai cosmetici a base di ingredienti biologici.La lavanda si presta ad un'infinità di usi: trova impiego non solo nel mondo della cosmesi, ma anche nell'erboristeria, nell'alimentare e come ornamento.