Nell'ambito della stessa inchiesta sono in corso 53 perquisizioni domiciliari in 7 regioni (Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Campania) nei confronti altri indagati non raggiunti da provvedimenti restrittivi. Le ipotesi contestate sono quelle di peculato, corruzione, concussione, falsità ideologica in atti pubblici e abuso d'ufficio.
Oltre al chirurgo fiorentino, che è anche direttore della scuola di specializzazione di chirurgia plastica ricostruttiva estetica dell'università di Firenze, sono coinvolti, a vario titolo, anche altri medici, nonchè informatori scientifici di una azienda produttrice di protesi mediche.
Etichette:
Firenze, domiciliari, Careggi, Mario Dini, primario di chirurgia plastica e ricostruttiva