«Dagli scavi archeologici nell’area di Levante degli Uffizi – scrive il Polo Museale Fiorentino in un comunicato – è emerso un documento eccezionale: la fotografia istantanea di una catastrofe di proporzioni immani che ha colpito Firenze in età altomedievale. Una catastrofe che ha sicuramente contribuito al noto lungo periodo di decadenza della città e alla sua quasi scomparsa dalla storia, ma forse anche da sola sarebbe sufficiente a spiegarlo. Quella che oggi è visibile è solo una piccola porzione di un’area cimiteriale vasta, costituita da numerose tombe a fossa multiple, stipate una accanto all’altra. In ognuna di esse i defunti furono deposti pressoché simultaneamente, o in un brevissimo arco temporale».
Esclusa l’ipotesi di un eccidio collegabile con le varie invasioni barbariche per l’assenza di traumi mortali da ferita e per l’aspetto delle giaciture ed esclusa la morte per fame in fase d’assedio o per malattie lungo decorso, «rimane solo la possibilità di una moria imponente e rapida, quale si verifica nel corso di un’epidemia ad alto contagio e ad evoluzione acuta e mortale, come ad esempio la peste, il colera, la dissenteria, l’influenza».
I lavori vanno avanti da mesi sotto al Magliabechiano, la sala di lettura della Biblioteca degli Uffizi attigua a piazza del Grano, nella zona di Levante della struttura museale. Gli scavi si svolgono nell’ambito del progetto Nuovi Uffizi e vedono impegnate ben tre soprintendenze (Polo Museale, Beni architettonici e Beni archeologici), ma la scoperta della necropoli altomedievale rappresenta finora la scoperta più sensazionale.
Gli scavi, infatti, hanno permesso di conoscere meglio la struttura della città di Firenze in età romana: durante gli scavi sotto gli Uffizi sono stati rivenuti limi e sabbie fluviali che indicano come l’area, posta a Sud del circuito murario romano, fosse disabitata e periodicamente occupata dall’Arno. Quindi la necropoli improvvisata risalente a 1500 anni fa si sarebbe sviluppata in un’area disabitata, deputata fin dal I-II secolo al deposito di scarti e detriti edilizi.